Variabile metasintattica
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In informatica e in altri contesti tecnici, una variabile metasintattica è un nome usato per indicare un generico elemento all'interno di una determinata categoria. L'uso è analogo a quello che in matematica si fa dei nomi x, y e z per indicare tre valori o tre variabili qualsiasi; oppure, in numerosi contesti, all'uso di "tizio", "caio" e "sempronio" per indicare tre persone qualsiasi. L'uso di variabili metasintattiche è molto frequente in programmazione, nel contesto della documentazione: nei manuali di programmazione, negli esempi di codice, nelle specifiche di progetto e così via.
Ogni cultura e ogni lingua ha un proprio bagaglio di nomi e simboli utilizzati come variabili metasintattiche in programmazione e in informatica. Non di rado queste derivano da usi analoghi in contesti più generali: i già nominati "Tizio Caio e Sempronio" o "il signor Rossi" (anche noto come "Paolo Rossi") sono usati frequentemente anche in programmazione se l'oggetto della discussione ha a che vedere con persone (per esempio un database di clienti).
I nomi comunemente usati per le variabili metasintattiche inglesi tendono a entrare nell'uso anche in Italia; è il caso di nomi di società o aziende come "Acme", o in misura minore di parole prive di senso (utilizzate spesso come nomi di variabile) come foo e bar. Nella tradizione italiana, tuttavia il nome più frequentemente usato come variabile metasintattica è probabilmente pippo. Benché si tratti di un nome di persona, "pippo" non viene usato quasi mai intendendo "una persona qualsiasi" ma in modo molto più generale, essenzialmente come se fosse una parola priva di senso. È verosimile ipotizzare una relazione di questo uso con l'omonimo personaggio di Disney; qualora si debba far riferimento a più oggetti, infatti, "pippo" viene spesso seguito da "pluto" e "paperino".