Vecchio cimitero ebraico di Praga
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Il vecchio cimitero ebraico di Praga (in ceco Starý Židovský Hřbitov),
fondato nel 1478, è uno dei monumenti storici più significativi dell'antico quartiere ebraico e una delle "dieci attrazioni più interessanti del mondo", come affermano in molti.
È stato per oltre 300 anni (347 per la precisione), a partire dal XV secolo, l'unico luogo dove gli ebrei di Praga potevano seppellire i loro morti. Le dimensioni attuali sono all'incirca quelle medievali e nel tempo si è sopperito alla mancanza di spazio sovrapponendo le tombe, perché il cimitero non poteva espandersi fuori dal perimetro esistente. In alcuni punti si sono sovrapposti fino a 9 strati di diverse sepolture; le lapidi venivano “staccate” dal suolo, veniva ammonticchiata della terra per una nuova sepoltura, veniva rimessa la vecchia lapide e in più quella nuova a fianco.
La densità di lapidi, tardogotiche, rinascimentali, barocche, l'una quasi contro l'altra, il silenzio del luogo e la scarsa illuminazione (le lapidi sono quasi tutte all'ombra, oscurati dalle fronde degli alti sambuchi che crescono nel cimitero) creano un'effetto unico con un'aura spettrale.
Non di tutti rimane una lapide.
Le tombe consistono di una lapide di arenaria o di marmo (quelle più importanti) piantata nella terra. E basta. Nessun ritratto, perché la religione ebraica lo vieta. Solo disegni simbolici per indicare la professione o le qualità del defunto. Oggi si contano circa 12.000 lapidi, ma si ritiene che vi siano sepolti oltre 100.000 ebrei, la più antica è quella di Avigdor Kara del 1439, l'ultima è quella di Moses Beck del 1787. La tomba più visitata è quella di Rabbi Löw, dove i visitatori si fermano a pregare e lasciano sulla lapide i tradizionali sassi, oltre a monete e biglietti che esprimono i loro desideri .