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Mappa dell'Italia del nord nel 1796 con il Ducato di Modena
La Via Vandelli nasce per volere del Duca Francesco III d'Este e collega originariamente le città di Massa e Modena.
Il Ducato di Modena aveva l'esigenza di un accesso sicuro al mare, all'interno dei propri confini (corrispondenti grosso modo all'attuale provincia di Modena, Reggio Emilia, alla Garfagnana e alla fascia costiera di Massa e Carrara). Per questo motivo, il geografo e matematico Domenico Vandelli fu incaricato di disegnarne il tracciato, che corre in un ambiente impervio attraverso l'Appennino e poi attraverso le Alpi Apuane, sulle pendici del Monte Tambura. L'ulteriore vincolo era che il tracciato non doveva attraversare lo Stato Pontificio, né il Ducato di Lucca, né il Granducato di Toscana.
Ci vollero quasi quindici anni di duro lavoro, fra il 1738 e il 1751, per completare l'opera: si era di fatto giunti ad avere una strada carrozzabile che si inerpicava lungo i fianchi scoscesi delle montagne fino ai 1634 metri del passo Tambura. La via, che rimaneva comunque impervia nel suo tracciato a causa dei troppi vincoli di tipo territoriale e spesso bloccata dalla neve in inverno, fu utilizzata raramente. I briganti erano una minaccia per i viandanti che la percorrevano e in poco tempo subì un brusco degrado.
Oggi un imponente lavoro di restauro effettuato dal Comune di Massa e dal Parco naturale regionale delle Alpi Apuane ha restituito all'antico splendore una parte del tracciato, vale a dire quella porzione che si snoda tra Resceto e il passo Tambura.
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