Via de' Neri
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Via de' Neri è una strada del centro storico di Firenze.
[modifica] Storia
La via prende il nome dalla famiglia fiorentina dei Nori, storpiato poi in Neri, che in questa strada aveva le sue case. Apparteneva alla famiglia per esempio Francesco Nori che salvò la vita a Lorenzo de' Medici durante la Congiura dei Pazzi, facendo scudo con il suo corpo e morendo per le ferite riportate: per questo gli fu concesso l'onore di essere sepolto nella basilica di Santa Croce sotto alla Madonna del latte, addossata al primo pilastro di destra. La famiglia dei Nori si estinse nel 1631 con Francesco di Vincenzo Nori, vescovo di San Miniato.
Via de' Neri era anticamente fuori dalle mura a ridosso del porto fluviale di Firenze, per questo vi abitavano soprattutto gli operai e vi erano situati numerosi magazzini. Dopo l'inclusione nelle mura e la piena del 1333 che distrusse il porto fluviale, via de' Neri iniziò ad essere utilizzata da famiglie più abbienti, che qui eressero le loro case e palazzi come i Davanzati, i Bagnesi, i Da Diacceto, i Rustici, i Soldani, ecc., oltre ai già citati Nori.
La strada è in uno dei punti altimetricamente più bassi di Firenze, da sempre flagellata dalle inondazioni periodiche dell'Arno. Subito dopo l'angolo con Via San Remigio due targhe poste a circa quattro metri di altezza ricordano la drammaticità di questi eventi: la più bassa segna con una manina scolpita il livello raggiunto dalle acque nel 1333; quella ancora più in alto ricorda l'alluvione del 1966.
[modifica] Edifici significativi
All'inizio di via de' Neri si trova la Loggia del Grano, fatta edificare nel 1619 da Cosimo II de' Medici sul luogo deputato al mercato del grano sin dal 1380, quando Orsanmichele (la vecchia loggia del grano) venne trasformata in chiesa. All'angolo una fontana presenta un curioso mascherone. Dopo il 1690 la loggia perse il suo ruolo in favore del nuovo Granaio dell'Abbondanza in Oltrarno, e da allora subì spesso trasformazioni e cambi di uso. Oggi ospita un ristorante.
Al lato opposto dell'imbocco della strada il Palazzo Melini del XV secolo ha incorporato l'antica Torre dei Filipetri; recenti restauri hanno riportato a vista la struttura di piedritti e archi di scarico in pietra. Al numero 6 si incontra il Palazzo Nori, con lo stemma sulla facciata, al 5 il Palazzo dei Da Diacceto, accanto ai resti della Torre dei Bagnesi.
Al 23 è pregevole il Palazzo Soldani di origine trecentesca, mentre al 25 si erge il Palazzo dei Bagnesi; al 33 un altro Palazzo dei Da Diacceto, acquistato dalla famiglia solo nel Quattrocento, con uno stemma in angolo.
[modifica] Altre immagini
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