Via del sale
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La via del sale era un tracciato che anticamente alimentava il commercio del sale.
Mettendo in comunicazione la Pianura padana con la Liguria permetteva il commercio di questo materiale prezioso, elemento indispensabile per l'alimentazione e la conservazione dei cibi, di difficoltoso reperimento nelle regioni del settentrione lontane dal mare.
La via del sale lombarda attraversava la zona che ora viene chiamata delle quattro province.
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[modifica] Percorso
La via seguiva tutta la valle Staffora (provincia di Pavia), percorreva il crinale che divide la val Borbera (provincia di Alessandria) dalla val Boreca (provincia di Piacenza) per scendere in val Trebbia, in valle Scrivia e infine in val Bisagno.
Il percorso si dirigeva verso sud su strade e mulattiere snodandosi da Voghera lungo la val Staffora, passando per Varzi, risaliva il fondovalle fino al monte Bogleglio e al monte Chiappo, passando per il monte Antola discendeva a Torriglia, punto di incontro con i tracciati piemontesi ed emiliani e da lì raggiungeva agevolmente Genova.
[modifica] Storia
Dopo la caduta dei Longobardi a opera di Carlomagno il Sacro Romano Impero costituì i feudi imperiali con lo scopo di mantenere un passaggio sicuro verso il mare; assegnò questi territori a famiglie fedeli che dominarono per secoli questi feudi.
Le valli: Staffora, Borbera, Curone, Trebbia, Aveto, Magra, erano sotto il dominio della famiglia Malaspina che, in accordo con la città di Pavia, garantiva il flusso delle merci attraverso il suo territorio riscuotendo relative tasse e gabelle e garantiva la sicurezza delle merci e la protezione dei viandanti. L'apertura di questa via per il mare fece diventare il paese di Varzi un centro commerciale di grande importanza fornito di negozi, magazzini, depositi e protetto da un castello cinto da mura.
Il trasporto veniva effettuato a dorso di mulo, le strette e disagevoli mulattiere che si inerpicavano sui pendii non permettevano certo il passaggio di carri.
Oggi la via del sale, perso il suo valore commerciale, è divenuta meta di escursioni e trekking, snodandosi in un ambiente di particolare interesse naturalistico.
Tre sono le aree di salvaguardia:
- il Giardino alpino di Pietra Corva presso Romagnese in val Tidone istituito nel 1967 per salvaguardare le specie botaniche di alta quota.
- la Riserva naturale del monte Alpe (provincia di Pavia) istituita nel 1983.
- il Parco naturale regionale del monte Antola in provincia di Genova istituito nel 1995.
