Villa Agostini della Seta
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Palazzo da Signore, con una scala di fuora, con un ballatoio davanti la porta maggiore, con fonte e con terra intorno ad uso di detto palazzo. Il più bel Palazzo che sia intorno a Pisa, così il fiorentino Vincenzo Pitti descrive la villa di Corliano nella prima metà del Seicento. La Villa di Corliano è una delle numerose ville che, nel corso dei secoli, i ricchi mercanti pisani vollero erigersi, come residenza estiva, lungo le ubertose pendici occidentali del Monte Pisano. La villa fu in origine degli Spini di Firenze, che avevano già iniziato la costruzione nella prima metà del XV secolo. Al 1536 risale l’atto di acquisto della proprietà in favore di Pietro di Niccolao della Seta e dietro esborso di 1500 fiorini. L’atto, stipulato a Palermo nel 1536 poiché entrambe le famiglie si trovavano nell’isola per seguire le loro attività commerciali, è ancor oggi conservato nell’Archivio della famiglia Agostini Venerosi della Seta Gaetani. Nel 1755 in occasione del prestigioso matrimonio di Teresa della Seta Gaetani (1736-1816), con il conte Cosimo Baldassarre Agostini Fantini Venerosi (1722-1793) la villa fu ristrutturata dall’architetto veronese Ignazio Pellegrini (1715-1790). Il Pellegrini mutò l’approccio scenografico del primitivo vialone d’accesso alla villa che da rettilineo e in asse con l’entrata della villa, trasformò in un duplice percorso anulare, lambito, all’interno, da un prato all’inglese e, verso l’esterno, da boschi e uliveti. Il parco, fastoso ed ispirato al rococò, si estende su 70.000 metri quadrati, con piante secolari e racchiude al suo interno la Café-House del XVIII secolo in omaggio a quella più famosa del giardino di Boboli, la scuderia e la chiesetta di San Pietro e Paolo. Nella villa di Corliano soggiornarono nel Settecento gli Stuart, pretendenti al trono inglese. Si trovano inoltre menzionate visite di Gustavo III di Svezia, di Cristiano II di Danimarca, dei Reali d’Inghilterra, di Benedetto Stuart, del Cardinale di York, del generale Murat, di Luigi Buonaparte, di Paolina Borghese, di Carlo Alberto di Savoia, dei romantici poeti Bayron e Shelley e di molti altri personaggi dei nostri libri di storia. L’assetto attuale del giardino può essere fatto risalire alla fine dell’ottocento: in occasione delle nozze tra il conte Alfredo Agostini Venerosi della Seta e la contessa Teresa Marcello nel 1884, il parco fu rinnovato secondo i più recenti dettami del gusto: abbandonando la rigida assialità della disposizione precedente, il prato di fronte alla villa fu unificato e rialzato nella zona centrale in modo da creare un lieve declivio.
