Violenza
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La violenza è un'azione fisica o psichica esercitata da una persona su un'altra al fine di indurla a compiere atti che altrimenti non avrebbe compiuto. Le discipline accademiche che si occupano del fenomeno della violenza sono la psicologia, la sociologia, le scienze politiche e la giurisprudenza. L'approccio al fenomeno varia a seconda della disciplina.
Oggi, oltre alle discipline che classicamente si occupano del fenomeno della violenza, esiste una "giovane" scienza applicata, i peace and conflict studies, che si occupa delle varie forme, spiegazioni ed approcci della violenza, cercando di adoperare un ecletticismo scientifico.
[modifica] L'approccio sociologico
La sociologia attuale analizza varie forme di violenza, fra le quali i modelli piu frequenti sono la violenza diretta, la violenza strutturale e la violenza culturale. Uno dei piu illustri ricercatori fondatori della teoria della violenza strutturale è Johan Galtung; secondo tale corrente la violenza strutturale consisterebbe nella differenza tra il potenziale di un individuo e la possibilità di realizzare tale potenziale. La violenza culturale implica violenza simbolica in una cultura che promuove nei propri simboli la violenza diretta e la violenza strutturale.
[modifica] L'approccio politologico
Dal punto di vista politologico viene identificato il monopolio della violenza come proprietà esclusiva dell'autorità statale. L'unica eccezione è la legittima difesa, che però va valutata e riconosciuta analizzando l'atto caso per caso, in sistemi dove esiste una divisione dei poteri, un tribunale o per lo meno un esecutivo.
Contrapposto a ciò vi è lo stato di natura in cui la violenza non è prerogativa di un singolo attore. Pertanto lo stato moderno può essere percepito come la razionalizzazione degli istinti e con esso della violenza all'interno della società.
[modifica] Voci correlate
- Civilizzazione
- Guerra
- Pace
- Principio della violenza
- Thomas Hobbes