8 millimetri
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Il formato cinematografico 8 millimetri venne introdotto negli anni successivi alla Grande Depressione del 1929, evento che suggerì alla Kodak di proporre nuovi formati amatoriali, più economici del 16 mm.
Nel 1932 fu introdotto così l' 8 mm, come anche viene chiamato. La pellicola vergine era sempre larga 16 mm ma il passo della perforazioni era la metà della pellicola 16 mm vera e propria. Veniva impressionata due volte, dapprima su un lato, poi, ribaltando la bobina, sull'altro lato. Il laboratorio di sviluppo provvedeva poi a tagliare il film per tutta la sua lunghezza così da ottenere un'unica bobina di film 8 mm. Proprio in ragione di tale doppia esposizione, l'otto millimetri fu anche chiamato "doppio 8".
Inoltre il formato 8 millimetri venne anche commercializzato in appositi caricatori automatici per particolari cineprese, ma tale sistema non riscosse molto successo.
Il formato doppio 8 sopravvive ancora sino ai giorni nostri, sebbene venga adoperato (soprattutto in bianco e nero) per ottenere immagini fortemente caratterizzate da un certo sapore retrò o citazionistico.
Le pellicole in bianco e nero doppio 8 ancora in commercio sono: la Foma, la Cine X ed altre; le pellicole a colori doppio 8 ancora in commercio sono invece il Cinecolor ed il Cinechrome.