Alfonso Pecoraro Scanio
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Parlamento Italiano Camera dei deputati |
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On. Alfonso Pecoraro Scanio | |
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Luogo di nascita | Salerno |
Data di nascita | 13 marzo 1959 |
Titolo di studio | Laurea in giurisprudenza |
Professione | Avvocato |
Partito | Federazione dei Verdi |
Legislatura | XI, XII, XIII, XIV, XV |
Gruppo | Verdi |
Coalizione | L'Unione |
Circoscrizione | XX (Campania 2) |
Alfonso Pecoraro Scanio (Salerno, 13 marzo 1959) è un politico italiano. È Presidente nazionale della Federazione dei Verdi e Ministro dell'Ambiente del Governo Prodi II.
Indice |
[modifica] Biografia
[modifica] Formazione politica
Inizia la sua attività politica al liceo classico Torquato Tasso di Salerno con i movimenti nonviolenti e radicali.
Nel 1982 fonda un Centro Giuridico di Denuncia a tutela dei consumatori e l'Associazione "Vigilanza Verde".
Nel 1985 viene eletto al Consiglio comunale di Salerno nelle liste dei Verdi, nel 1987 è Assessore della prima giunta di alleanza tra Sinistra e Verdi di Salerno e nel 1989 viene nominato coordinatore dei Verdi Europei. In seguito approda al Consiglio regionale della Campania.
È deputato dal 1992, eletto a Napoli dove, dallo stesso anno, è anche consigliere comunale.
Impegnato nella battaglia in difesa dell'ambiente, della pace, della legalità, della difesa dei consumatori, ha realizzato in Parlamento la prima indagine conoscitiva sugli Ogm, sul patrimonio forestale, sulla pesca e sull'acquacoltura. Portano la sua firma le leggi contro il maltrattamento degli animali, sull'imprenditoria giovanile, sulla riforma dei consorzi agrari, sulla tutela dell'origine dell'olio di oliva prodotto in Italia.
[modifica] Ministro del Governo Amato II
Primo esponente dei Verdi, a livello internazionale, a ricoprire l'incarico di Ministro dell'Agricoltura nel 2000 nel Governo Amato II, ha varato la riforma dell'agricoltura italiana (Legge di Orientamento sull'Agricoltura) e condotto le battaglie per la sicurezza alimentare applicando il principio di precauzione e impedendo la diffusione in Italia degli Ogm in agricoltura, pur aumentando i fondi per la ricerca in laboratorio e in aree confinate e per la sicurezza dei cittadini nell'emergenza di mucca pazza.
Nel 2000 dichiarò pubblicamente (anche attraverso interviste sui periodici) la sua bisessualità, scelta che ne ha fatto il primo ministro italiano della storia ad avere mai compiuto il coming out.
[modifica] Presidente dei Verdi
Il 2 dicembre 2001 è stato eletto presidente della Federazione dei Verdi, che hanno fatto parte della coalizione de l'Ulivo alle elezioni politiche del 2001. Parallelamente, ha condividiso molte istanze del movimento altermondialista, sostenendone soprattutto le posizioni ambientaliste e pacifiste. Questo percorso ha portato i Verdi a condividere molte battaglie con Rifondazione Comunista, estranea all'Ulivo.
Pecoraro Scanio è stato uno dei sette candidati alle elezioni primarie dell'Unione, che si sono svolte il 16 ottobre 2005: è arrivato quinto, raccogliendo 95.388 voti (il 2,2% dei consensi), alle spalle di Romano Prodi, che ha ricevuto l'investitura di candidato premier della coalizione, di Fausto Bertinotti, Clemente Mastella e Antonio Di Pietro.
[modifica] Ministro del Governo Prodi II
Ha collaborato alla stesura del programma dell'Unione per le elezioni politiche 2006, facendosi portavoce, in maniera particolare, della necessità di un riconoscimento dei diritti per le coppie di fatto (Pacs), del ritiro immediato delle truppe italiane dall'Iraq, della realizzazione di politiche ambientali efficaci e della lotta al precariato (mediante l'abrograzione o almeno il superamento della Legge 30/2003).
Il 17 maggio 2006 diventa Ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio nel Governo Prodi II.
Tra i partecipanti al Forum Sociale Mondiale, è autore dei libri Il Principio di Precauzione, scritto con Grazia Francescato e Le Vie dell'Acqua, in collaborazione con Maurizio Montalto e con la prefazione di Alex Zanotelli.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Altri progetti
Articolo su Wikinotizie: La Protezione Animali scrive al Ministro dell'Ambiente: «Salviamo i fenicotteri»