Amenano
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L'Amenano è un fiume a corso perenne della Sicilia orientale che sfocia in mare nel Golfo di Catania.
Il suo percorso è oggi sotterraneo e lo sbocco avviene in corrispondenza del centro della città di Catania nei pressi della Porta Uzeda.
Le poche fonti antiche fanno ritenere che scorresse all'aperto, probabilmente diviso in varie braccia e, almeno, fino al 252 a.C. alimentava il Lago di Nicito. Quando scorreva alla superficie era chiamato anche Judicello perché attraversava la zona della Giudecca, il quartiere ebraico. L'Amenano era condiderato un dio dai greci e appare in alcune monete del V° secolo a.C. con l'immagine del dio fluviale Amenanos sotto forma di un toro dalla testa umana.[1]
La lava dell'Etna del 1669 coprì parte della città e seppellì anche il lago di Nicito e i 36 canali in cui si divideva, alla foce, il fiume Amenano, minacciando di entrare da sud nella città, dopo aver circondato le mura, attraverso la Porta dei canali. Numerosi punti della città hanno confermato, mediante gli scavi, la presenza del corso del fiume Amenano, la cui portata d'acqua è risultata di oltre una dozzina di litri al secondo.
Il famoso studioso Carlo Gemmellaro (1787-1866) affermava che il percorso del fiume Amenano, scendendo verso il mare dalla parte occidentale della città, seguiva la direzione dell'attuale viale Mario Rapisardi fino alla piazza S. Maria di Gesù, nei cui pressi sorgeva il laghetto di Nicito, da cui ha preso nome l'attuale via Lago di Nicito; proseguiva poi il suo corso lungo l'attuale via Botte dell'acqua, scendendo fino a raggiungere il Monastero dei benedettini.
Da questo punto in poi si divideva in tre bracci, scendendo, l'uno verso la pescheria e la villa Pacini, l'altro verso il Teatro Greco, piazza S. Francesco d'Assisi e piazza Duomo e infine l'ultimo sotto il monastero di S. Giuliano e le terme Achillee. Questo percorso giustifica perfettamente la localizzazione nelle aree suddette della città antica e greca, in virtu' della buona disponibilità di ottima acqua corrente.
Oggi continua a scorrere tutto nel sottosuolo di Catania ed è chiaramente visibile in piazza Duomo, presso la fontana omonima, sboccando infine in mare nella zona vicina del porto.
[modifica] Bibliografia
- Santi Correnti,Santino Spartà. Le strade di Catania. 1995, Periodici locali Newton s.r.l.
- Maria Teresa Di Blasi. Il Cicerone. 2000, Edizioni Greco Catania
[modifica] Voci correlate
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