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Catania - Wikipedia

Catania

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Wikipedia:WikiProject/Progetto geografia/Antropica/Comuni Catania
Stato: Italia
Regione: Sicilia
Provincia: Catania
Coordinate:
Latitudine: 37° 31′ 0′′ N
Longitudine: 15° 4′ 0′′ E
Mappa
Altitudine: 7 m s.l.m.
Superficie: 180 km²
Abitanti:
302.884 31-07-2006 (Istat)
Densità: 1683 ab./km²
Frazioni:  
Comuni contigui: Aci Castello, Belpasso, Carlentini (SR), Gravina di Catania, Lentini (SR), Mascalucia, Misterbianco, Motta Sant'Anastasia, San Gregorio di Catania, San Pietro Clarenza, Sant'Agata li Battiati, Tremestieri Etneo
CAP: 95100
Pref. tel: 095
Codice ISTAT: 087015
Codice catasto: C351 
Nome abitanti: catanesi 
Santo patrono: Sant'Agata 
Giorno festivo: 5 febbraio 
Comune
Posizione del comune nell'Italia
Sito istituzionale
Portale:Portali Visita il Portale Italia
Collabora a Wikiquote (LA)
«Melior de cinere surgo»
Collabora a Wikiquote (IT)
«Rinasco dalle (mie) ceneri ancor più bella»
(Iscrizione sulla Porta Ferdinandea)

Catania è un comune di 302.884 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia. È il secondo comune della Sicilia per popolazione e per densità abitativa.

Secondo lo storico greco Plutarco, il suo nome deriva da Katane (cioè grattugia), per l'associazione con le asperità del territorio lavico su cui sorge.

In epoca storica, è stata distrutta ben sette volte da eruzioni vulcaniche e da terremoti. Fra questi ultimi, i più catastrofici sono stati quelli del 1169 e del 1693.

Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco

Il suo centro storico è stato dichiarato Patrimonio dell'Umanità, assieme agli altri sette comuni del Val di Noto, nel 2002.

Indice

[modifica] Geografia

La fontana dell'Amenano in Piazza Duomo.
La fontana dell'Amenano in Piazza Duomo.

Catania sorge sulla costa orientale dell'isola, ai piedi del vulcano Etna e a metà strada tra le città di Messina e Siracusa. Il suo territorio comprende anche una vasta fetta della piana di Catania. Si affaccia sul mare Ionio con il golfo che prende il suo nome.

Il territorio è prettamente pianeggiante. Il nucleo originario della città era situato su un colle che corrisponde più o meno all'odierna piazza Dante, dove sorge l'ex Monastero dei Benedettini. Per il resto, l'unico rilievo importante è la collina Santa Sofia, dove sorge la Cittadella Universitaria, al confine con Gravina.

Catania è attraversata da un fiume sotterraneo, l'Amenano. In passato, poco fuori le mura ad ovest, si poteva trovare il lago di Nicito, oggi coperto dalla colata lavica del 1669, la quale ha profondamente mutato l'aspetto del territorio circostante. La costa è rocciosa a nord del porto (la Scogliera, con la famosa spiaggia di San Giovanni li Cuti) e sabbiosa a sud (la Plaia).

[modifica] Storia

Per approfondire, vedi la voce Storia di Catania.

Catania era originariamente un insediamento siculo, rifondato come Kατάvη nel 729 a.C. da coloni greci calcidesi guidati da Tucle. Dopo la dominazione siracusana, è stata conquistata dai romani nel 263 a.C.. Alla caduta dell'Impero romano ha seguìto le sorti della Sicilia, venendo conquistata prima dagli ostrogoti, poi dagli arabi, dai normanni, dagli svevi e dagli angioini.

Nel 1282 passò agli aragonesi e con re Martino I di Sicilia Catania divenne capitale del Regno di Sicilia dal 1402 al 1416. Passata sotto i domini spagnolo, piemontese e borbonico, nel 1860 Catania entrò a far parte del Regno d'Italia.

[modifica] Evoluzione demografica

Abitanti censiti


[modifica] Ambiente

Veduta aerea del centro di Catania.
Veduta aerea del centro di Catania.

Il verde pubblico è dato dai parchi situati all'interno della città (sono cinque quelli di una certa grandezza e importanza: il Giardino Bellini, detto "'a villa", il Giardino Pacini detto "Villa 'e varagghi", il Parco Gioeni, il Parco Falcone e Borsellino e il Boschetto della Plaia).

Il territorio del comune di Catania comprende una parte della piana di Catania. È una tra le più estese aree coltivate della Sicilia, e la sua zona più vicina al mare costituisce l'oasi del Simeto, riserva regionale di circa 2000 ettari istituita nel 1984. L'Oasi del Simeto prende nome dal fiume Simeto, il più importante dell'Isola, che vi termina il suo corso. Inoltre Catania è una delle poche città in Italia ad offrire paesaggi tanto diversi concentrati in un solo sito. L'unico fiume che attraversa la città è l'Amenano, un tempo visibile e poi seppellito da un'eruzione dell'Etna, che ora scorre sotto la superficie della città rendendosi visibile solo all'Acqua o linzolu, una artistica fontana in marmo bianco che sorge tra la Pescheria e la piazza del Duomo.

[modifica] Arte e monumenti

[modifica] La città antica

L'Odeon.
L'Odeon.

Del periodo greco e della dominazione romana a Catania rimangono pochissime tracce e reperti, a causa dei disastrosi terremoti (che hanno raso al suolo la città) e delle conseguenti ricostruzioni che spesso hanno ricoperto le precedenti architetture. Inoltre, non sono mai state eseguite grandi campagne di scavi e studi archeologici se non in casi sporadici della sua storia recente.

Il Teatro Romano (del II secolo), l'Odeon (III secolo), l'Anfiteatro (II secolo), le Terme dell'Indirizzo, le Terme della Rotonda, le Terme Achilliane, i resti di un acquedotto presso il parco Gioieni e alcuni edifici funerari sono tutti i resti attualmente visibili della Catania romana. Il Teatro romano e l'Odeon sono stati restaurati negli ultimi anni e sono comodamente visitabili. Anche i resti dell'anfiteatro sono visitabili dal 1907 (anno in cui sono stati riportati alla luce) dall'ingresso di piazza Stesicoro.

Probabilmente anche u Liotru, il simbolo della città situato attualmente al centro di Piazza Duomo, è stato costruito in epoca romana. È un manufatto in pietra lavica porosa, che raffigura un elefante sormontato da un obelisco egiziano in marmo bianco. Il nome deriva probabilmente dalla storpiatura del nome Eliodoro, personaggio legato alla storia della statua.

Inoltre, sono state prodotte a Catania una serie di monete, che comprende bellissimi conii - da quelli arcaici - con Nike e Zeus in trono - a quelli dei grandi incisori - Eveneto, Eraclide e Procle, con testa di Apollo.

Nei sotteranei di Catania si trovano ricche testimonianze di epoca greca-romana(l'intera città antica),che forse un giorno verrà riportata alla luce

[modifica] Il medioevo

Bene appartenente al Patrimonio dell'Umanità UNESCO
Città tarde barocche del Val di Noto
Città tarde barocche del Val di Noto
Dati
Anno inserimento: 2002
Tipologia: architettonico
Criterio: C (i) (ii) (iv) (v) (*)
In pericolo: no
Scheda: Scheda UNESCO
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Patrimoni in Italia

Del periodo normanno si conservano principalmente il castello di Aci Castello e le absidi della Cattedrale di Sant'Agata (il Duomo), che poi sarebbe stata ristrutturata dopo il terremoto del 1693. Oggi la cattedrale conserva la vara, il busto-reliquiario e la cassa-reliquaria di Sant'Agata, realizzato dal senese Giovanni di Bartolo nel XIV secolo.

Unico monumento di età bizantina è la Cappella Bonajuto(nome derivante dalla famiglia nobiliare che l'aveva tenuta come sacrario di famiglia nonché cappella privata):si tratta di una "trichora" bizantina cioè un edificio con tre absidi; prima del suo restauro se ne aveva conoscenza grazie ai disegni di Jean Houel.

Del periodo svevo (XIII secolo) è il portale della chiesa di Sant'Agata al Carcere e il federiciano Castello Ursino (ricostruito e restaurato, è ora sede del Museo civico (raccolte Biscari e dei benedettini) coevo del più famoso castello pugliese di Castel del Monte.

[modifica] Il rinascimento

Della dominazione aragonese rimane la chiesa di Santa Maria di Gesù situata nella piazza omonima, costruita nel '500 e ristrutturata nel '700. Nel 1558 fu iniziata la costruzione del Monastero dei Benedettini, a cui sarebbe stata affiancata la chiesa di San Nicolò l'Arena. Distrutta dalla colata lavica del 1669 e dal terremoto del 1693, nel 1703 se ne avviò la ricostruzione che tuttavia non è stata mai più portata a termine. Le cosiddette Mura di Carlo V, che racchiudono il centro storico, furono iniziate nel XVI secolo ma vennero praticamente ricostruite dopo il terremoto.

[modifica] Il barocco

L'eruzione del 1669 che investì la città (tela di Giacinto Platania, sagrestia della Cattedrale di Catania).
L'eruzione del 1669 che investì la città (tela di Giacinto Platania, sagrestia della Cattedrale di Catania).

Catania è stata ampiamente distrutta nel 1169 e nel 1693 dai terremoti. Il suo territorio circostante è stato più volte coperto da colate laviche che hanno raggiunto il mare. Ma i catanesi caparbiamente l'hanno ricostruita sulle sue stesse macerie. La leggenda vuole che la città sia stata distrutta sette volte durante la sua storia, ma in realtà tali eventi disastrosi si possono sicuramente riferire a pochi ma terribili terremoti. Anche le distruzioni del centro urbano a causa delle colate laviche sono frutto di una storiografia fantasiosa.

Tutti i monumenti antichi sono stati inseriti nel tessuto urbano della città ricostruita grazie all'opera dell'architetto Giovan Battista Vaccarini, che ha dato alla città una chiara impronta barocca. Tra gli altri che hanno aiutato la rinascita della città si ricordano Francesco Battaglia, Stefano Ittar, Alonzo di Benedetto e Girolamo Palazzotto.

La Chiesa di San Benedetto.
La Chiesa di San Benedetto.

Un raro esempio di unità architettonica è la via dei Crociferi, forse, la strada più bella della Catania settecentesca. Essa ha inizio in Piazza San Francesco d'Assisi e vi si accede passando sotto l'arco di San Benedetto che collega la Badia maggiore alla Badia minore posta al di là della strada. La strada, contornata da chiese, monasteri e poche abitazioni civili, è un raro esempio di barocco siciliano. Nel breve spazio di circa 200 metri sono presenti ben quattro chiese. La prima è la chiesa di San Benedetto collegata al convento delle suore benedettine dall'arco omonimo che sovrappassa la via. Ad essa si accede a mezzo di una scalinata ed è contornata da una cancellata in ferro battuto.

Proseguendo si incontra la chiesa di San Francesco Borgia alla quale si accede tramite due scaloni. A seguire si incontra il Collegio dei Gesuiti, oggi sede dell'Istituto d'arte, con all'interno un bel chiostro con portici su colonne ed arcate. Difronte al Collegio è ubicata la chiesa di San Giuliano considerata uno dei più begli esempi del barocco catanese. L'edificio, attribuito all'architetto Giovan Battista Vaccarini, ha un prospetto convesso e delle linee pulite ed eleganti. Proseguendo ed oltrepassando la via Antonio di Sangiuliano, si può ammirare il convento dei Crociferi e quindi la chiesa di San Camillo. In fondo alla via è ubicata Villa Cerami, che è sede della facoltà di giurisprudenza dell'Università di Catania.

Fontana dell'elefante
Fontana dell'elefante

Tra i principali monumenti barocchi si ricordano:

Via Etnea.
Via Etnea.

[modifica] La via Etnea

La via Etnea è il salotto della città. Attraversa Catania da sud a nord partendo dalla Piazza del Duomo ed arrivando, dopo circa 3 km, al Tondo Gioieni. Il suo andamento dritto come una spada, ha come prospettiva la sagoma incombente dell'Etna.

Parte dalla piazza del Duomo e dopo circa 100 m raggiunge la piazza Università. In essa si affacciano il palazzo dell'Università e palazzo Sangiuliano costruiti entrambi in stile barocco nella prima metà del XVIII secolo. La piazza è illuminata da quattro candelabri bronzei con allegorie di quattro antiche leggende catanesi: Colapesce, i Fratelli Pii, Gammazita e Uzeta.

Più avanti si incontra la Basilica Collegiata e quindi si incrocia la via di Sangiuliano, ovvero i Quattro Canti come detto dai catanesi. Proseguendo si raggiunge la Chiesa dei Minoriti prima di arrivare in piazza Stesicoro. Qui si trovano il monumento a Vincenzo Bellini e gli scavi dell'Anfiteatro romano situati a circa 10 m sotto il livello stradale. Si procede quindi fino alla Villa Bellini, classico giardino all'italiana, che costituisce il polmone verde della Catania settecentesca. Si prosegue quindi verso piazza Cavour, il Borgo per i catanesi, dove si trova la fontana della dea Cerere in marmo bianco, conosciuta dai vecchi catanesi come 'a tapallara (Dea Pallade).

[modifica] Il periodo contemporaneo

Nel 1890 venne inaugurato il Teatro Massimo Vincenzo Bellini, in piazza Vincenzo Bellini. Negli anni trenta a Catania vennero costruiti il Palazzo di Giustizia e la fontana de I Malavoglia. Nel 1961 Luigi Piccinato diede avvio ai lavori di costruzione anche del complesso universitario della Cittadella, che oggi è una delle assi portanti dell'Università.

[modifica] Mercati e mercatini

La pescheria.
La pescheria.

Uno dei posti più caratteristici della Catania popolare è il mercato del pesce della pescheria sempre rutilante di colori, voci e odori. Altro mercato molto caratteristico è quello di piazza Carlo Alberto, detto in catanese A fera o luni. Nella stessa piazza tutte le domeniche si tiene un importante "mercato delle pulci". Un altro mercato di "bric a brac" è aperto la domenica sotto gli archi della "marina" nei pressi della Villa Pacini.

[modifica] Cultura

[modifica] Personalità illustri

Sicuramente figli illustri, che hanno reso grande Catania nel mondo, sono il compositore Vincenzo Bellini, lo scrittore Giovanni Verga e il poeta Mario Rapisardi. Il primo è stato autore di opere immortali come La sonnambula, Norma e I puritani. Il secondo ha inaugurato il verismo in Italia e ha scritto i romanzi I Malavoglia e Mastro-don Gesualdo. Il terzo è stato uno dei poeti più attivi a cavallo tra Ottocento e Novecento e a lui è dedicato uno dei più importanti viali della città.

Altri catanesi di rilevanza sono:

[modifica] Religione

La tradizione attesta la presenza della prima comunità cristiana a Catania sin dal I secolo con l'invio, da parte di san Pietro, del vescovo Berillo, ciò fa di Catania la più antica comunità cristiana della Sicilia. Catania è anche sede di due moschee: una è la prima edificata in Italia dopo la dominazione araba (nella zona di via Plebiscito nel 1980), la seconda è di più recente apertura, nei pressi del porto[1].

La vara di Sant'Agata.
La vara di Sant'Agata.

Patrona della città è sant'Agata, alla quale viene ogni anno dedicata una grandiosa festa lunga tre giorni (dal 3 al 5 febbraio). In quei tre giorni la città dimentica ogni cosa per concentrarsi sulla festa, misto di devozione e di folklore, che attira ogni anno sino a un milione di persone, tra devoti e curiosi.

[modifica] Santi e beati

  • Sant'Agata (santa patrona)
  • Sant'Euplio (compatrono)
  • San Berillo di Antiochia, primo vescovo catanese
  • San Giacomo
  • Sant'Everio
  • San Filadelfo
  • San Leone
  • San Nicola Politi
  • San Policarpo
  • San Sabino
  • San Severo di Catania
  • beato Luigi Beltrame Quattrocchi
  • beato Bernardo Scammacca
  • beata Maddalena Caterina Morano

[modifica] Leggende

I fratelli Pii, moneta del 212.
I fratelli Pii, moneta del 212.
Il Castello Ursino all'inizio del XX secolo.
Il Castello Ursino all'inizio del XX secolo.

La storia di Catania è arricchita da quattro leggende che sono state rappresentate nei quattro lampioni di Piazza Università realizzati da Mimmo Maria Lazzaro e Domenico Tudisco agli inizi del Novecento: Colapesce, i Fratelli Pii, Gammazita e Uzeta.

  • Una delle leggende di Colapesce narra che egli era un giovane (Nicola il pesce) che poteva stare sott'acqua per molto tempo; non appena Federico II ne venne a conoscenza, lo sfidò a recuperare una coppa d'oro. Colapesce lo fece ed ottenne in premio la coppa. Il Re, allora, gli chiese di vedere cosa c'era sotto la Sicilia. Riemerso, Colapesce informò il Re del fatto che la Sicilia poggiava su tre colonne e che una di esse era consumata dal fuoco. Federico II gli chiese di portargli il fuoco ma Colapesce, tuffatosi nuovamente in mare, non riemerse mai più. Secondo la leggenda è ancora in fondo al mare e continua a reggere la colonna che stava per crollare.
  • I fratelli Pii (Anfinomo ed Anapia) cercarono di salvare gli anziani genitori portandoli sulle proprie spalle durante un'eruzione dell'Etna; mentre stavano per essere travolti il fiume di lava si divise per volere degli dei e tutti si salvarono.
  • Gammazita era un giovane virtuosa; di lei si invaghì un soldato francese, che fu rifiutato; un giorno Gammazita, recatasi da sola ad un pozzo, venne raggiunta dall'innamorato e, per non cedere alle sue richieste, si uccise gettandosi nel pozzo.
  • Uzeta è protagonista di una leggenda inventata agli inizi del Novecento: questo ragazzo di umili origini diventò cavaliere per la sua bravura e riuscì a sconfiggere gli Ursini, giganti saraceni che avrebbero dato il nome al Castello.

[modifica] Istruzione

La facciata dell'ex convento dei Benedettini, che ospita le facoltà di Lettere e Filosofia e Lingue e Letterature Straniere.
La facciata dell'ex convento dei Benedettini, che ospita le facoltà di Lettere e Filosofia e Lingue e Letterature Straniere.

L'Università degli studi di Catania, fondata nel 1434, è la più antica della Sicilia. È una delle più grandi del Sud Italia, con quasi 70.000 iscritti divisi in dodici facoltà.

Inoltre Catania è sede della Scuola Superiore, uno dei cinque centri d'eccellenza per universitari in Italia.

[modifica] Musei e biblioteche

La città siciliana è piena di musei, ma per lo più sono trascurati e lasciati a loro stessi. Molti dei quali scoraggiano turisti che allertati da ciòche le guide turistiche illustrano, si recano sul posto e si vedono negati la possibilità di poter ammiarare le bellezze della gloriosa storia cittadina. Catania ospita appena cinque musei stabili: quello del Castello Ursino, l'Emilio Greco, il museo dell'Orto Botanico, il Museo Civico Belliniano (presso la casa di Vincenzo Bellini) e la Casa Museo di Giovanni Verga.

Esistono inoltre due musei privati: il Museo Paleontologico dell'Accademia Federiciana (istituito nel 1996, accoglie fossili provenienti da ogni parte del mondo risalenti ad un arco di tempo compreso tra il Siluriano, 435-395 milioni di anni fa, e il Neozoico: 2-1,5 milioni di anni fa) e il Museo di sculture in pietra lavica "Valenziano Santangelo".

La biblioteca Ursino-Recupero
La biblioteca Ursino-Recupero

Infine, al Centro Fieristico le Ciminiere, ex industria oggi completamente ristrutturata, si svolgono manifestazioni e mostre periodiche, organizzate principalmente dalla Provincia di Catania. All'interno del complesso sono stati creati due nuovi musei:"Il Museo dello sbarco in Sicilia del 1943" dove all'interno è stata realizzata una minuziosa riproduzione di una piazza siciliana prima e dopo un bombardamento; contiene inoltre una vasta collezione di oggetti e uniformi, delle armi del tempo e ricostruzioni virtuali dello sbarco. Il "Museo del Cinema" contiene molti cimeli e ricostruzioni di scene famose di film con una sezione interamente dedicata a Catania come set cinematografico.

Le biblioteche di Catania sono: la Biblioteca universitaria e Ventimilliana (aperta al pubblico nel 1755; dal secolo scorso conserva il fondo del vescovo Salvatore Ventimiglia, che vi mantiene una sua unità); la biblioteca dell'Accademia Gioenia di scienze naturali; quella della sezione catanese della Deputazione di storia patria; le Biblioteche riunite Civica-Ursino Recupero.

[modifica] Musica

Carmen Consoli.
Carmen Consoli.

Il rilancio culturale della città è passato anche per la musica. Dagli anni settanta-ottanta, sono sorti decine di nuovi cantautori e gruppi musicali, che hanno rilanciato l'immagine della città in Italia. Il più importante è probabilmente Franco Battiato, le cui sperimentazioni musicali hanno influenzato molti altri autori.

Successivamente sono arrivati Vincenzo Spampinato, i Denovo di Mario Venuti e Luca Madonia, Carmen Consoli, lanciata dalla casa di produzione di Francesco Virlinzi, gli Sugarfree e molti altri autori minori. Nella scena rock ottanta-novanta spiccano nomi storici come gli Schizo, autori di un genere più hard, e poi gli Uzeda e i Flor de Mal, che nacquero negli anni in cui Catania veniva addirittura paragonata alla Seattle europea! Importante è stato anche il lavoro di cantanti popolari come BriganTony, le cui "opere" sono oggi riprese dai Brigantini, e ai più contemporanei Lautari.

[modifica] Movida

Catania è una delle città europee maggiormente vivaci per la movida notturna; sia di giorno che di notte, giovani e meno giovani si aggirano per le antiche stradine del centro storico dove sono ubicati centinaia di locali che vanno dai bar ai pub, dai ristoranti alle trattorie tipiche ai disco pub e ogni altro locale nel quale passare la serata fra amici. La barocca via Etnea è il centro di questa movida che si dirige poi nel dedalo delle stradine adiacenti dove sono ubicati la gran parte dei locali. Altro polo importante della vita notturna è il lungomare che va da piazza Europa al borgo marinaro di Ognina, dove esistono numerosi bar e ristoranti, ma anche i classici chioschi dei paninari. Per quanto riguarda le discoteche, esse sono presenti sia in città ma soprattutto nei paesi della riviera ionica come Acicastello e la sua frazione Acitrezza.

[modifica] Teatro

Catania è la città a più alta densità teatrale della Sicilia. Molteplici le compagnie teatrali che vi operano, sia professionali che amatoriali. Il più importante teatro della città è il Teatro Massimo Bellini, costruito dall'architetto Carlo Sada alla fine del secolo XIX ed inaugurato nel 1890. Oggi è un teatro lirico di tradizione, vanta un'orchestra sinfonica ed un coro stabile ed è sede di stagione operistica e concertistica. Da alcuni anni dispone della sala del Teatro Sangiorgi che viene utilizzata per concerti di musica da camera e per prove di spettacoli. Molto attivi sono inoltre il Teatro Stabile di cui è direttore artistico Pippo Baudo e il Teatro Metropolitan, nonché il Piccolo Teatro di Gianni Salvo.

[modifica] Radio, riviste e televisioni

Catania è sede del quotidiano siciliano La Sicilia, il secondo dell'isola, e delle emittenti televisive Antenna Sicilia, Telecolor, Video 3, La F e D Television. In città sono inoltre presenti diverse emittenti radiofoniche: alcune a carattere regionale come Radio Telecolor e Radio Sis, e altre a livello locale quali Radio Video 3, Radio Catania, R.S.C., Studio 90 Italia, Radio Delfino, Antenna Uno, Radio Vulcano. In passato, era la sede anche delle riviste I Siciliani, Il Corriere di Sicilia e Espresso Sera e del canale televisivo Teletna. Oggi quasi tutti i mass media della città sono in mano a Mario Ciancio Sanfilippo ritenuto il maggiore editore del sud Italia.

[modifica] Cinema

A Catania già nei primi anni del Novecento, proprio agli albori del cinema, sorsero varie case di produzione cinematografica: Morgana film, Etna film, Katana film, Sicula film e Jonio film. Secondo quanto riportato in un articolo del quotidiano La Sicilia del 1° marzo1978, già nel 1914 Catania era una delle capitali del cinema europeo.

L'Enciclopedia di Catania (edizioni Tringale), afferma che tra i primi lavori del cinema, (vedi anche Storia generale del cinema di Georges Sadoul) si trova il film [[Sperduti nel buio]], considerato il primo film realista della storia, precursore del realismo russo, francese ed italiano. Il film ricavato dall'omonimo dramma di Roberto Bracco (1901), fu prodotto nel 1914 dalla Morgana film di Catania e diretto da Nino Martoglio. Protagonisti principali erano Giovanni Grasso e Virginia Balistrieri. Della Morgana Film si ricordano anche, Capitan Blanco, diretto da Nino Martoglio e con gli stessi protagonosti protagonisti; Teresa Raquin dal testo di Emile Zola, anche questo citato nella storia del cinema, diretto da Martoglio ed interpretato dall'attrice di teatro Teresa Pizzana.

L'Etna film produsse oltre 100 films, tra cui: Il Benefattore e il Marchese di Roccaverdina entrambi di Luigi Capuana, Capo rais diretto da Nino Martoglio ed interpretato da Giovanni Grasso, L'acrobata diretto da Giuseppe de Liguoro e dal commediografo catanese Pippo Marchese. Da citare anche Christus, un colossal, girato con centinaia di comparse e Il cavaliere senza paura

Della Katana film si ricordano tra gli altri, Il latitante e La guerra e la moda (entrambi con la Balistrieri), della Sicula film, La fidanzata dell'Etna, Pane nemico e Presentat'arm, con Elvira Radaelli ed infine, della Jonio film, il film Valeria.

Da notare che un meccanico dell'Etna Film, Francesco Margiunti, inventò due regoli calcolatori per la perforazione della pellicola negativa e positiva, che oggi si trovano al Museo nazionale del Cinema di Torino. La produzione cinematografica di Catania durò solo pochi anni. Vennero favorite e finanziate altre sedi e il settore entrò in crisi. Tentativi di rilancio successivi, ma senza seguito, furono quelli di Ugo Saitta nel 1935 con il film Clima puro e Lo voglio maschio, con Tuccio Musumeci, nel 1971.

L'industria cinematografia quindi, pur essendovi nata, non si è poi sviluppata a Catania. Solo recentemente la Catania Film Commission e l'Etna Film Commission, uffici rispettivamente del Comune e della Provincia, stanno cercando di favorire l'avvio delle produzioni cinematografiche in città. Inoltre, solo pochi film sono stati girati nel capoluogo etneo. Questa è la breve lista:

Film

Film ambientati a Catania:

M.Mastroianni in Divorzio all'italiana nello scenario del porto di Ognina
M.Mastroianni in Divorzio all'italiana nello scenario del porto di Ognina

[modifica] Sport

[modifica] Impianti sportivi

Lo stadio Angelo Massimino.
Lo stadio Angelo Massimino.

Il principale impianto sportivo catanese è lo stadio Angelo Massimino, situato nel quartiere di Cibali. È lo stadio di calcio e ospita anche la pista di atletica leggera rifatta in occasione delle Universiadi del 1997. È stato in passato un campo di rugby (oggi le squadre di questo sport giocano allo Stadio Santa Maria Goretti). Nella sua struttura è compreso anche un campo di pallavolo e di pallacanestro (il PalaSpedini). Tra gli altri impianti, si ricordano il PalaCatania, che è uno dei palazzetti più moderni dell'isola, il PalaGalermo, il PalaNitta, la piscina di Nesima e il PalaGhiaccio nella zona del litorale della Playa.

[modifica] Società sportive

Per approfondire, vedi la voce Calcio Catania.

La squadra più seguita è il Calcio Catania. Nei primi anni sessanta, sotto la presidenza di Ignazio Marcoccio e la guida tecnica del catanese Carmelo Di Bella, il Catania disputò sei campionati consecutivi in Serie A ottenendo tre ottavi posti. Alla fine del campionato di calcio di Serie B 2005-2006, guidata dall'allenatore Pasquale Marino viene promossa in Serie A classificandosi al secondo posto dietro l'Atalanta.

La squadra più blasonata è invece quella femminile di pallanuoto, l'Orizzonte Geymonat Catania, che ha un palmares impressionante: 15 scudetti e 8 Coppe Campioni. Seguono il Cus Catania di hockey femminile (6 scudetti su prato e 6 indoor), la Jolly Componibili Catania di calcio femminile, la Paoletti Catania di pallavolo maschile e l'Alidea Catania di pallavolo femminile (1 scudetto a testa).

La coppia di pallavoliste Manuela Malerba e Margherita Chiavaro ha vinto uno scudetto di beach volley, mentre il Catania Beach Soccer ha conquistato due Coppe Italia e una Supercoppa Italiana. Infine, la Romolo Murri Catania ha vinto un campionato italiano maschile indoor di cricket e la Polisportiva Cirnechi Catania ha vinto gli unici due campionati femminili dello stesso sport fin qui disputati.

Inoltre vantano tradizioni storiche, oltre ad ottimi piazzamenti nelle massime serie, l'Amatori Catania (rugby), il Nuoto Catania (pallanuoto maschile) e gli Elephants Catania (football americano). Tra le altre squadre si ricorda quella di pallacanestro della Virtus Catania Basket.

[modifica] Manifestazioni sportive

Catania è stata più volte arrivo di tappa del Giro d'Italia:

Fra le classiche dello sport catanese, la più nota a livello internazionale, è il Trofeo Sant'Agata di corsa su strada, giunto alla 47° edizione, che ha sempre richiamato un folto gruppo di partecipanti al più alto livello. Fra questi il campione olimpico di maratona all'Olimpiade di Atene 2004, Stefano Baldini.

Catania (congiuntamente a Palermo e Messina) è stata la sede delle Universiadi del 1997 e vi si è svolta la manifestazione di chiusura. Nel 2003 Catania è stata la sede dei Giochi Mondiali Militari e nel 2006 ha ospitato il Campionato Europeo di hockey su prato.

A metà tra sport e folklore si pone la San Silvestro a mare, una gara internazionale di nuoto che si svolge ogni anno il 31 dicembre presso il porticciolo storico di Ognina.

[modifica] Atleti

I principali sportivi nati a Catania sono:

[modifica] Trasporti e mobilità

[modifica] Treni, aerei e navi

La stazione Borgo della metropolitana di Catania.
La stazione Borgo della metropolitana di Catania.

La città è servita da un porto commerciale e da uno turistico e da pesca ad Ognina, da tre stazioni ferroviarie statali, Catania Centrale, Catania Acquicella, Catania Bicocca e una fermata, Catania Ognina (linee Messina-Siracusa, Catania-Gela, Catania-Palermo) e dalla Ferrovia Circumetnea, linea ferroviaria a scartamento ridotto che in 110 km effettua il periplo dell'Etna raggiungendo i 976 m s.l.m. per poi ritornare alla costa a Giarre-Riposto.

Dal 1999 è attivo il primo tronco della Metropolitana di Catania fra le stazioni del Borgo e Porto, lungo circa 3,8 km.

L'Aeroporto di Catania-Fontanarossa è il quarto aeroporto italiano per numero di passeggeri ed il primo scalo del mezzogiorno.

[modifica] Viabilità

La viabilità di attraversamento è costituita dalla tangenziale (prosecuzione dell'Autostrada A18 Messina-Catania) che corre accanto alla città da nord a sud per 30 km in direzione di Siracusa, e della circonvallazione, in corso di adeguamento strutturale, che la attraversa tutta in direzione est-ovest in posizione mediana.

Dal 2001 è stato avviato a Catania ed è in corso di realizzazione un ambizioso quanto discusso progetto urbanistico che prevede la riqualificazione urbana di alcune aree, fra cui il lungomare (la antica "passeggiata a mare" dei catanesi), le piazze principali e la parziale pedonalizzazione della centralissima via Etnea, il miglioramento delle vie di attraversamento e la costruzione di alcuni grossi parcheggi multipiano sotterranei.

[modifica] Trasporti pubblici

Per approfondire, vedi la voce Tranvia di Catania.
Una via del centro.
Una via del centro.

Il sistema dei trasporti in Sicilia, e in modo particolare a Catania, è in crisi «per la sua inefficienza, per la incapacità a creare le condizioni per una mobilità sostenibile e ancora per la totale assenza di leggi settoriali.» Da 15 anni si aspettano delle leggi regionali in materia di contributi e finanziamenti, e ciò si ripercuote sulla qualità dei servizi. Manca la regolarità negli orari degli autobus, mancano i comfort e la gente preferisce l'uso delle automobili private[2].

Un'indagine condotta da una associazione di consumatori (Notizie rilevate da "altroconsumo" n°197 di ottobre 2006) su 2200 utenti dei trasporti pubblici di Milano, Genova, Bologna, Roma, Napoli e Catania ha constatato, fra l'altro, che «il 66% dei catanesi intervistati considera insufficiente la puntualità degli autobus, mentre il 58% è insoddisfatto della copertura della rete della metropolitana.» Inoltre, gli intervistati di tutte le città si sono lamentati anche della pulizia dei mezzi, degli orari sbagliati delle coincidenze, del peggioramento dei servizi dal 2001 al 2006 e dello scarso rapporto qualità/prezzo, eccetto quelli della Metropolitana Catania ove nonostante il prezzo molto basso non la utilizzano che sporadicamente.

[modifica] Economia

[modifica] La prima industrializzazione

Gli Archi della Marina all'inizio del Novecento.
Gli Archi della Marina all'inizio del Novecento.

Nel XIX secolo, la Sicilia deteneva il monopolio mondiale della estrazione dello zolfo e Catania era il centro siciliano più importante per la raffinazione. Quello della raffinazione dello zolfo fu l'impulso che permise alla Città di cambiare volto e di industrializzarsi.

Lo stesso skyline della città di fine secolo era caratterizzato da una selva di capannoni e comignoli, tanto che alcuni arrivarono a paragonare Catania alla città inglese di Manchester. Inoltre, tramite lo zolfo la città iniziò ad esercitare un certo potere attrattivo sui territori limitrofi, specie per la provincia di Agrigento, Caltanissetta ed Enna, dove veniva estratta la materia prima. Uno spaccato parziale di quello che fu la Catania dello zolfo, si può ancora osservare in viale Africa intorno al centro espositivo "le Ciminiere". I prezzi dello zolfo estratto venivano scelti unilateralmente sfruttando il potere del monopolio sulla raffinazione, e quindi volutamente tenuti ai minimi. In questo modo si ottenne un duplice effetto favorevole: da un lato gli importanti profitti - che venivano ricavati anche grazie allo sfruttamento dei minatori (si vedano ad esempio alcune opere scritte da Luigi Pirandello, come Ciaula scopre la luna, e Giovanni Verga, come Rosso Malpelo) - dall'altro, un flusso continuo di mano d'opera a basso prezzo costituito dagli stessi minatori, che cercavano in città delle migliori condizioni di lavoro rispetto a quelle delle miniere. Le rendite della raffinazione affluivano copiose alla nobiltà cittadina, mentre larga parte della popolazione costituiva il proletariato operaio urbano, residente nei quartieri popolari come quello di Cibali (tipico fenomeno caratterizzante dei paesi industrializzati dell'Ottocento)

A partire dal primo dopoguerra, lo zolfo e la città stessa (che si presentava ancora economicamente arretrata) persero d'importanza. Conseguentemente, Catania fu segnata da una crisi economica - che culminò nei primi anni venti - e da una pesante contrazione demografica, aggravata dall'emergenza sanitaria dovuta alla tristemente famosa epidemia di spagnola.

Negli anni trenta, (durante il regime fascista), Catania era una traquilla cittadina di provincia ma con uno sviluppo incerto. Fu a partire dal secondo dopoguerra e specialmente negli anni sessanta che si ebbe un boom economico, demografico e sociale di notevoli dimensioni, soprattutto nel settore dell'edilizia privata.

[modifica] La "Milano del Sud"

Lo sviluppo degli anni sessanta raggiunse un livello tale che Catania fu definita la "Milano del Sud". Le cause di questa vigorosa crescita economica furono dovute all'espansione dell'edilizia in città, ma anche al settore agricolo e, in special modo, quello della agrumicoltura nella vicina piana di Catania. Questa crescita economica provocò un copioso flusso migratorio dalla stessa provincia e da quelle vicine (in particolare da Enna, Caltanissetta, Siracusa e Ragusa), culminato nel 1971 quandò la popolazione superò i 400.000 residenti.

Lo sviluppo economico fece gola a particolari lobby affaristiche e permise alla mafia - che sino ad allora era rimasta praticamente ai margini della vita cittadina - di infiltrarsi nel tessuto sociale e produttivo con effetti che si sarebbero visti negli anni seguenti. A partire dagli anni settanta infatti, iniziò una spietata guerra di mafia fra i clan dei "Santapaola" e dei "Cursoti" per il controllo del territorio. Questa faida ebbe il suo apice negli anni ottanta, quando nell'arco di un anno avvenivano anche più di cento omicidi. Testimone e poi vittima di quella mattanza fu, tra gli altri, il giornalista Pippo Fava.

[modifica] I cavalieri dell'apocalisse mafiosa secondo Fava

Giuseppe Fava.
Giuseppe Fava.

L'economia cittadina alla fine degli anni settanta era in mano ai quattro cavalieri del lavoro Carmelo Costanzo, Gaetano Graci, Francesco Finocchiaro e Mario Rendo. Questi imprenditori gestivano grosse attività che vertevano principalmente nell'edilizia, e più in particolare, negli appalti pubblici in Sicilia, nel resto d'Italia (specie a Milano e a Roma), in Europa (sia ad ovest che nell'est "comunista") e persino nelle Americhe (Stati Uniti, Argentina e Brasile).

Inoltre, i cavalieri affiancavano all'edilizia attività in diversi settori, fra cui il commercio (supermercati "3A"), la televisione ("Telecolor" e "Video 3"), il turismo delle zone limitrofe (il complesso "La Perla Jonica" ad Acireale, il "lido Ciclopi" ad Aci trezza, l'"hotel Timeo" di Taormina), il credito (la "Banca agricola etnea"), e l'agricoltura, dilagando in diversi altri ambiti (erano anche presidenti di fondazioni benefiche e di ricerca) vantando la fama di mecenati.

Fava, descrivendo l'intreccio di interessi economico-politico-mafiosi che vigeva in città, citò questi imprenditori come i «quattro cavalieri dell'apocalisse mafiosa». Proprio de «i Cavalieri» avrebbe parlato anche il pentito Antonino Calderone. Nel 1984, Pippo Fava veniva assassinato e con lui scompariva l'unica importante voce "contro" la mafia e quel particolare sistema, quando quasi tutti negavano il problema mafioso e descrivevano le faide adducendo a «questioni private» (non a caso, il quotidiano La Sicilia, fra le polemiche parlò molto banalmente di «questioni di natura privata» alla base dell'agguato mortale subìto da Fava). Sulle indagini che seguirono - svolte in un clima surreale - Antonino Drago (sottosegretario alla Pubblica Istruzione nell'ultimo governo Spadolini) - disse: «bisogna chiudere presto le indagini, altrimenti i cavalieri se ne andranno». Ciò lascia intuire come l'intreccio di interessi economici che ruotava attorno ai cavalieri fosse molto importante, da non intaccare.

[modifica] L'affaire delle Ciminiere

Il sistema affaristico del cosiddetto "Caso Catania" proseguì praticamente indisturbato sino ai primi anni novanta, quando, a seguito dell'appalto per il centro fieristico "Le Ciminiere" di viale Africa si sarebbe «scoperto» un losco giro di tangenti (nell'ordine di centinaia di miliardi di lire) pagate dal cavaliere Finocchiaro ai politici più in vista in città. Aperta una finestra e tolta la rete di protezione che favoriva quel sistema, gli altri tre gruppi (Costanzo, Rendo e Graci) caddero uno alla volta. Destino che toccò anche all'intera classe dirigente del tempo, travolta da altri scandali di quella che fu definita la «Tangentopoli catanese».

Catania entrò quindi in un primo periodo di crisi, soffrendo la caduta dei cavalieri, che causò la perdita del posto di lavoro per migliaia di cittadini. La città reagì successivamente ed ebbe come un sobbalzo (o come detto da alcuni una "primavera"), quando rifiorirono iniziative economiche e culturali. La città fu rivitalizzata ed abbellita in alcune zone, e si iniziò a puntare anche sul turismo.

[modifica] Le tangenti del Garibaldi

Negli anni novanta scoppiò un altro caso di tangenti, legato alla realizzazione del nuovo Ospedale Garibaldi e che portò (oltre all'inchiesta sull'impresa aggiudicataria l'appalto) alla richiesta di autorizzazione d'arresto per il senatore Giuseppe Firrarello (poi respinta) e all'arresto di Nuccio Cusumano (sottosegretario di governo) e di Giuseppe Castiglione (vicepresidente della Regione Siciliana) con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e turbativa d'asta. Paradossalmente, la prima gara era stata vinta proprio dai cavalieri Costanzo ma revocata per eccesso di ribasso. L'opera venne quindi affidata ai nuovi appaltatori. I politici arrestati sono stati assolti nel 2004 dal tribunale di Catania.

[modifica] L'economia catanese oggi

Oggi, i maggiori interessi economici della città fanno capo a Ennio Virlinzi, Sebastiano Scuto, Antonino Pulvirenti, Mario Ciancio Sanfilippo e pochi altri. L'economia non è più concentrata come al tempo dei cavalieri: si deve notare tuttavia che il settore dei mass media è concentrato nelle mani di Ciancio (possiede La Sicilia, Antenna Sicilia, Video3, Telecolor, RadioSis ed altre).

L'economia della città soffre di scarsa imprenditorialità, mancata aggregazione dei settori produttivi, criminalità organizzata, immobilismo. Tuttavia, il tessuto economico della città appare vitale in alcuni settori come quello della piccola industria, del commercio, dei servizi, del turismo e, sebbene attualmente in calo, è trainante il settore della produzione tecnologica (con la STMicroelectronics) e farmaceutica.

[modifica] I poli economici

La città dispone di alcuni poli di attività economica importanti come l'area industriale, commerciale e artigianale di Misterbianco; la città commerciale Etnapolis in zona Valcorrente (Belpasso), ovvero il più grande centro commerciale del sud Italia ed uno dei più grandi d'Europa; più vari altri centri commerciali dislocati sul territorio. L'agglomerato industriale e commerciale di Piano Tavola spazia dalla produzione elettromeccanica a quella alimentare. Le attività industriali più importanti sono invece concentrate a sud della città, nella zona industriale di Pantano d'Arci costituita nell'immediato dopoguerra, dove ha sede anche il polo tecnologico (definito da alcuni "Etna Valley" per alcune affinità con la più ben nota "Silicon Valley" americana) che ospita aziende operanti nei settori farmaceutico, elettronico, informatico, agro-alimentare, meccanico con alcuni punti d'eccellenza.

Nella zona industriale si trova anche un "incubatore d'imprese" (Business Innovation Center - BIC, controllata da "Sviluppo Italia"), che svolge la funzione di consulenza e supporto alle iniziative economiche, ed accoglie diverse iniziative imprenditoriali. Al BIC si affiancano - e in alcuni casi vengono a sovrapporsi - altre agenzie pubbliche come il bureau "InvestiaCatania": altra agenzia di sviluppo finanziata questa volta dal Comune.

Sempre nella parte sud della città ha sede il mercato ortofrutticolo di San Giuseppe La Rena, uno dei più importanti del Meridione, in attesa di essere trasferito nei più idonei locali in via di realizzazione nell'agro della piana di Catania. Il settore agricolo appare in genere in declino a causa della diminuzione delle rendite agricole e della concorrenza dei produttori esteri.

Il centro città ha invece funzione prevalentemente burocratica, direzionale, amministrativa e commerciale. Si attende l'inaugurazione della nuova aerostazione dell'aeroporto di Catania-Fontanarossa e del rinnovo di quella già esistente, come momento importante per il prossimo sviluppo economico dell'intera area orientale della Sicilia. Anche la recente promozione del Catania Calcio in serie A, viene salutata da molti come una importante occasione di marketing territoriale e di immagine che potrebbe influire positivamente sullo sviluppo economico dell'indotto cittadino.

La popolazione residente è in calo dagli anni settanta, ma ciò è dovuto a causa delle tipiche dinamiche di urbanizzazione delle aree metropolitane. Lo sviluppo della città ha infatti trovato sfogo nella periferia che è cresciuta (in alcuni casi in modo poco ordinato, in altri più razionale) aumentando di conseguenza il pendolarismo con la città, che infatti soffre per un eccessivo traffico automobilistico urbano.

[modifica] La mafia oggi

La cappa mafiosa, mai soppressa, è ancora il più grosso freno all'economia ed allo sviluppo. Il clan dei "Santapaola" - uscito vincente dalla faida mafiosa degli anni ottanta - gestisce il potere criminale in città (in alcuni casi collaborando con altri clan). Il clan, diretto dagli ergastolani Aldo Ercolano e Nitto Santapaola (sottoposti a regime di carcere duro - ex art.41bis), ha anche mutato la sua politica: non più omicidi, attentati e stragi o altre mosse che possano attirare potentemente l'attenzione dello Stato o dei media, ma un controllo subdolo e capillare del territorio tramite le intimidazioni, gli intrecci con le istituzioni e la politica locali e l'uso della cosiddetta zona grigia, ovvero la collaborazione cosciente o incosciente di cittadini impauriti, omertosi o più semplicemente "simpatizzanti" (a causa della loro ignoranza e del basso livello d'istruzione).

[modifica] Amministrazione comunale

Sindaco: Umberto Scapagnini (Forza Italia) dal 18/05/2005, secondo mandato
Centralino del comune: 095 7421111
Email del comune: urp.cataniainforma@comune.catania.it

[modifica] Stemma, gonfalone, onorificenze

[modifica] Stemma

[modifica] Onorificenze conferite alla città

La città di Catania è «la ottava tra le 27» città decorate con Medaglia d'Oro come "Benemerite del Risorgimento nazionale" per le azioni altamente patriottiche compiute dalla città nel periodo del Risorgimento. Periodo, definito dalla Casa Savoia, compreso tra i moti insurrezionali del 1848 e la fine della prima Guerra Mondiale nel 1918.

[modifica] Città gemellate

Nello sport:

Nella religione:

[modifica] Municipalità

Nel 1971 il comune diede avvio al decentramento amministrativo della città dividendola in 26 quartieri che facevano capo ad altrettante parrocchie. Il 26 giugno 1978 i quartieri (ribattezzati circoscrizioni) furono ridotti a 17 e nel novembre 1995 ulteriormente diminuiti fino ai 10 attuali, che prendono il nome di municipalità di quartiere.

Le municipalità di Catania.
Le municipalità di Catania.
  • I. Centro: la prima municipalità è quella della città vecchia, la parte centrale di Catania che racchiude tutti i monumenti più antichi; comprende la zona del porto, i quartieri di San Cristoforo, San Berillo, Civita, Antico Corso e Fortino;
  • II. Ognina-Picanello: la seconda municipalità è la zona orientale della città e va dalla zona ricca del corso Italia a quella più povera del villaggio Dusmet; si è sviluppata praticamente dal 1880 in poi e prima la zona di Ognina era un paese a parte, formato dai pescatori del porto;
  • III. Borgo-Sanzio: la terza municipalità occupa una zona tra Cibali e Picanello che è sorta nel 1669 per ospitare gli sfollati della città; comprende i quartieri della Consolazione, del Borgo e di piazzale Raffaello Sanzio ed è incentrata su piazza Cavour;
  • IV. Barriera-Canalicchio: la quarta municipalità è al confine con i comuni di Tremestieri Etneo e Sant'Agata li Battiati, ospita la Cittadella Universitaria sulla collina Santa Sofia ed è formata dai quartieri di Barriera del Bosco e Canalicchio;
  • V. San Giovanni Galermo: la quinta municipalità formava un comune a sé fino al 1928, poi venne annesso alla città; si è sviluppata negli anni sessanta a causa delle case popolari, la maggior parte delle quali abusive; in questa zona nacque Sant'Agata;
  • VI. Trappeto-Cibali: la sesta municipalità, tra il Borgo e San Giovanni Galermo, sorge attorno a piazza Bonadies e allo stadio Cibali; fino agli anni sessanta è stata una zona rurale, poi si è sviluppata in seguito ad alcuni piani di urbanizzazione;
  • VII. Monte Po-Nesima: la settima municipalità include i quartieri di San Leone, Nesima, San Nullo e Monte Po; è al confine con Misterbianco e ne prosegue i quartieri di Lineri e Monte Po; è sorta negli anni cinquanta ed è ora sede del nuovo ospedale Garibaldi;
  • VIII. San Leone-Rapisardi: l'ottava municipalità ha come due grandi direttrici la via Mario Rapisardi e il corso Indipendenza, che comprendono una fetta di territoro urbanizzato dopo gli anni trenta e ancora oggi in ampie zone non abitato;
  • IX. San Giorgio-Librino: la nona municipalità è nata con il piano di urbanizzazione portato avanti negli anni sessanta e comprende una grandissima zona abitata da circa 80.000 persone; in molte zone mancano dei servizi essenziali e solo di recente si sta cercando di recuperare la situazione;
  • X. San Giuseppe La Rena-Zia Lisa: la decima municipalità è la più ampia; comprende i quartieri del Villaggio Sant'Agata, del Villaggio Santa Maria Goretti, la Plaia, l'aeroporto, l'Oasi del Simeto, la zona industriale di Pantano d'Arci, Vaccarizzo, la zona del Ponte Primosole.

[modifica] Galleria immagini

[modifica] Note

[modifica] Bibliografia

  • AA.VV. Il filo d'Arianna. Catania, Giuseppe Maimone, 1999
  • a cura di Renato D'Amico. Catania - I quartieri nella metropoli. Catania, Le Nove Muse, 2006. ISBN 8887820007
  • Santi Correnti e Santino Spartà. Le strade di Catania. Newton & Compton. ISBN 8882892611
  • Salvatore Boscarino e Marco Nobile. Sicilia Barocca. Architettura e Città, 1610-1760. Roma, Officina, 1981
  • Giuseppe Dato. La città di Catania, Forma e struttura, 1693-1833. Roma, Officina, 1983
  • a cura di Vittorio Consoli. Enciclopedia di Catania. Catania, Tringale, 1987
  • a cura di Nino Recupero. Guida di Catania e provincia. Catania, Giuseppe Maimone, 1991
  • Adolfo Holm. Catania antica. Catania, Tirelli, 1925
  • Altri libri da CataniaPerTe.com
  • Altroconsumo, Un tram chiamato desiderio, Ottobre 2006, n°197, pp.12-16
  • Giuseppe Giarrizzo. Catania. Bari, Editori Laterza, 1986 ISBN 88-420-2786-3

[modifica] Collegamenti esterni

[modifica] Altri progetti

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