Antonello Gagini
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Antonello Gagini (Palermo 1478 - 1536), scultore e architetto italiano della famiglia dei Gagini che ha operato soprattutto a Genova e in Sicilia.
Figlio di Domenico Gagini. Risiede e lavora a Palermo dove dà un'organizzazione industriale alla bottega ereditata, assorbendo i lombardi Mancino e i Berrettaro, già concorrenti, ed educando tutti i figli al mestiere così redditizio da permettergli di aver due botteghe: una presso il Duomo, vero cantiere di lavorazione, l'altra al porto dove mostra lavori finiti, pronti all'esportazione in tutta la Sicilia e in Calabria, e scalo per commercio non solamente di marmi.
Egli studia architettura non solo col padre (che, per testimonianza del Filarete, era stato allievo di Brunelleschi e aveva conosciuto opere di Francesco di Giorgio Martini), ma anche nei suoi viaggi in Toscana per acquisto di marmi, e studia il trattato di Vitruvio, di cui lascia per testamento una coppia al figlio Fazio.
Alcune delle sue sculture sono esposte presso Palazzo Abatellis a Palermo.
[modifica] Principali opere a Palermo
- Tribuna della Cattedrale di Palermo (progettata nel 1507, realizzata a partire dal 1509, poi smontata e oggi esposta presso il Museo Diocesano di Palermo): rappresenta un miracolo di S. Filippo nell'interno prospettico di un tempio basilicale.
- Cappella dei Genovesi annessa alla chiesa di S. Francesco d'Assisi a Palermo. e dedicata a S. Giorgio: all'esterno rimangono una bella porta e nobili finestre marmoree, mentre l'interno è ora totalmente spoglio.
- Chiesa di S. Maria di Porto Salvo (1525-36).
- Tribuna di S. Cita.
[modifica] Bibliografia
- Gioacchino di Marzo, I Gagini e la scultura in Sicilia nei secoli XIV e XVI, Edizioni librarie siciliane, Palermo