Ballista
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Balista (m. c. 264), tramandato dalle fonti col nome probabilmente errato di Callistus, sostenne la rivolta dei Macriani contro l'imperatore romano Gallieno. La Historia Augusta lo elenca tra i Trenta Tiranni.
Balista accompagnò l'imperatore Valeriano in oriente per la campagno contro i Sassanidi, con il titolo di prefetto del pretorio. Quando Valeriano fu sconfitto e catturato, i Sassanidi penetrarono nel territorio romano, arrivando in Cilicia, dove un corpo di truppe romane fu raccolto da Balista: sotto il suo comando, queste truppe tolsero l'assedio sassanide alla città di Pompeiopolis, attaccarono e distrussero molte formazioni nemiche che si erano disperse per il paese con la sicurezza di agire indisturbate, ripresero grandi quantità di bottino.
Con l'esercito avanzato profondamente nel territorio nemico e l'imperatore legittimo, Gallieno, lontano in occidente, Balista decise di sostenere Macriano Maggiore, che controllava il tesoro dell'esercito, e acconsentì all'elevazione di Macriano Minore e di Quieto al rango di augusti. Rimase poi in oriente con Quieto mentre i due Macriani, padre e figlio, si mossero con l'esercito in occidente, per venire sconfitti dai generali fedeli a Gallieno in Tracia e uccisi dai propri soldati.
Il destino di Balista dopo la sconfitta dei Macriani è oscuro. Secondo una fonte, si ritirò in una proprietà vicino Dafne; secondo un'altra, assunse la porpora, mantenendo un precario dominio su di una porzione della Syria e delle province adiacenti per tre anni.[1] La morte di Balista dovrebbe essere avvenuta nel 264 per mano di Odenato.
[modifica] Bibliografia
- Körner, Christian, "Usurpers in the east: The Macriani and Ballista", s.v. "Usurpers under Gallienus", De Imperatoribus Romanis
- William Smith. Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology . (in inglese) C. Little and J. Brown [1870].p. 459 URL consultato il 2006-08-23.