Bastia d'Albenga
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Bastia d'Albenga | |||
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Regione: | ![]() |
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Provincia: | ![]() |
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Comune: | Albenga | ||
Coordinate: |
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Altitudine: | m s.l.m. | ||
Abitanti: |
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CAP: | 17031 | ||
Pref. tel: | 0182 | ||
Nome abitanti: | |||
Santo patrono: | |||
Giorno festivo: | |||
Bastia d'Albenga è una frazione del comune di Albenga, in provincia di Savona. Dista dal centro ingauno quattro chilometri ed è situata dove le acque del torrente Arroscia si uniscono a quelle del Neva originando il fiume Centa.
Indice |
[modifica] Storia
La sua fondazione è da ricercarsi nel contesto storico-ambientale in cui si trova il comune di Albenga nel XIII e XIV secolo. La necessità di fondare Ville Nove a difesa dei confini territoriali, delle principali vie di accesso alle valli circostanti, delle principali vie di accesso alle valli circostanti e degli abitanti stessi, che vivendo in case sparse non erano difendibili da eventuali attacchi, questi motivi hanno indirizzato la politica espansionistica del comune in tal senso. Sorgono in questo periodo centri come Villanova d'Albenga, Pogli, Cisano sul Neva, Borghetto Santo Spirito e altre ancora di cui resteranno poche tracce.
[modifica] Luoghi di interesse
Risale al 31 luglio 1295, in una pergamena conservata nell'archivio storico del comune ingauno, la decisione di fondare una Bastida cioè un fortilizio su cui verrà in seguito costruito il castello, detto localmente paraxio, attualmente di proprietà privata. In seguito all'incremento demografico le case di Valliranum - antico nome di Bastia - non bastarono più e fu così che il paese si sviluppò tutt'attorno alla collinetta chiamata U Burgu (il Borgo), sulla cui sommità è tuttora visitabile l'antica Capela de San Benardu. In oltre sorsero anche la Chiesa parrocchiale della S.S. Annunziata, l'oratorio della Santa Croce e la chiesa di San Steva de Massaru (ultima testimonianza di un insediamento precedente la bastida), dove sono conservati splendidi affreschi del XV e XVI secolo, contemporanei di quelli oggi presenti nella chiesa di San Giorgio in Campochiesa.
Esiste poi un'altra storia non scritta, e forse mai verificata, frutto della tradizione orale dei nostri vecchi secondo cui la Bastida sarebbe il borgo stesso e le mura delle case prospicienti Via alla Chiesa altro non sarebbero se non le mura di cinta del fortilizio, a ridosso delle quali nei secoli si sono appoggiate le nuove abitazioni. Gli anziani del paese raccontavano di un sottopassaggio che collegava le case situate sul lato destro della salita del borgo e che giungeva sino alla cappella di San Bernardo e allo spizio dove venivano accolti e rifocillati i viandanti. Alla sera poi si chiudevano le grandi porte e il borgo era al sicuro. Percorrendo il sottopassaggio in discesa si arrivava alle prime case del borgo e da qui erano i frati stessi del convento che avvistavano le navi nemiche al tempo delle incursioni saracene in Liguria. Un'altra curiosità riguarda la chiesa di Santo Stefano di Massaro, infatti in corpo centrale in origine non era una chiesa, ma una sala capitolare cui solo in un secondo tempo venne aggiunta l'abside ed il campanile.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Collegamenti esterni
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