Classe R (sommergibile da trasporto)
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Classe R | |
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![]() sommergibile classe R ormeggiato nel cantiere navale di Monfalcone, danneggiato da un bombardamento aereo alleato |
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Descrizione generale | |
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Tipo | sommergibile da trasporto |
Classe | R |
Impostazione | 1° marzo 1943 |
Varo | 31 ottobre 1943 |
Completamento | mai |
Entrata in servizio | mai |
Proprietario | Regia Marina |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento | 2.201,30 t in superficie, 2.606,75 t in immersione t |
Lunghezza | 87 m fuori tutto m |
Larghezza | 7,80 m m |
Pescaggio | 6,13 m m |
Profondità operativa | 100 m, fattore di sicurezza 3 m |
Propulsione | due motori Diesel Tosi da 1.300 CV, due motori elettrici Marelli da 450 hp |
Velocità | 14 nodi in superficie, 6,5 nodi in immersione nodi |
Autonomia | 12.000 mn a 9 nodi in superficie, 110 miglia a 3,5 nodi |
Equipaggio | 7 ufficiali e 56 sottufficiali e comuni |
Equipaggiamento | |
Armamento | 3 mitragliere da 20 mm |
I sommergibili da trasporto classe R furono sommergibili progettati dall'ingegner Cavallini nel 1943 per trasportare materiali di impiego bellico in Italia dal Giappone.
Nell'ultima parte del secondo conflitto mondiale, quando Italia e Germania compresero che l'idea di una guerra veloce ed in discesa era ormai solo un'illusione, il problema fondamentale era quello di procurarsi le risorse quali materiali per l'industria militare. L'unico Paese alleato in grado di fornire i materiali necessari era il Giappone, che a quel tempo aveva esteso il suo controllo sino a Singapore.
L'unico mezzo in grado di navigare tra l'Italia e Singapore lungo migliaia di miglia di mare dominato dagli Alleati sembrava essere il sommergibile. Tuttavia i sommergibili di impiego bellico non avevano autonomia sufficiente per arrivare a destinazione, se si escludono i classe Ammiragli. Più importante ancora, non avevano spazio significativo per imbarcare i materiali necessari.
Nella primavera del 1943 alcuni sommergibili da guerra, dislocati a Betasom, vennero modificati per permettere loro di trasportare 150 tonnellate di materiali, una quantità esigua ma era impossibile fare di meglio, limitando notevolmente la loro capacità bellica. I sommergibili partivano da Bordeaux fortemente appoppati, tanto che in caso avessero dovuto effettuare un'immersione rapida avrebbero dovuto effettuare tale manovra a marcia indietro.
Per affrontare in maniera più utile il problema la Regia Marina commissionò a Cavallini la progettazione di un sommergibile in grado di trasportare almeno 600 tonnellate di materiali. Il risultato fu il battello subaqueo più grande mai costruito in Italia: 2 acing;200 tonnellate di dislocamento. Vennero ordinati 12 untà per formare una classe battezzata "R", 6 unità da costruire a Taranto, 3 a Muggiano e 3 a Monfalcone.
Solamente due battelli fecero in tempo ad essere consegnati, il Romolo ed il Remo di Taranto, ambedue affondati alla loro prima missione. Nessuno degli altri venne completato.
[modifica] Collegamenti esterni
- (IT) www.regiamarina.net articolo sui sommergibili da trasporto italiani.