Cristianesimo positivo
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Il cristianesimo positivo (in tedesco Positives Christentum) è una dottrina nazista che consiste in una forma di cristianesimo depurata da tutte le incrostazioni dogmatiche apportate dalle Chiese cristiane, in particolare dalla Chiesa cattolica, erede del giudaismo. La dottrina non è ben definita, tuttavia fra i punti fondanti si possono elencare:
- L'appartenenza di Gesù alla razza ariana
- L'eliminazione dell'Antico Testamento
- Il rifiuto di atteggiamenti passivi e di debolezza
- la formazione di una Chiesa nazionale
Hitler descrive in questi termini il suo approccio al Cristianesimo:
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«Oggi, chiunque abbia un po' di familiarità con le scienze naturali non può prendere su serio la dottrina della Chiesa in quanto tale: ciò che è in contraddizione con le leggi della natura, non può essere di Dio. ....Io non so niente dell'aldilà e sono e sono tanto onesto da confessarlo... Cristo era un ariano, ma Paolo ha sfruttato la sua dottrina per mobilitare la plebaglia ed organizzare una specie di pre-bolscevismo. Con l'avvento di questo sistema si è perduta la bella chiarezza del mondo classico. Che razza di Dio può essere un Dio che si compiace quando gli uomini si mortificano al suo cospetto?»
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(Conversazioni di Hitler a tavola 1941-1942 [1])
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I nazisti più radicali volevano la soppressione del cristianesimo dalla Germania e un ritorno a una religione pagana neo-germanica.
[modifica] Note
- ↑ Conversazioni di Hitler a tavola 1941-1942 raccolte da Henry Picker, ed. Longanesi & C, 1983 titolo originale tedesco: Tischgesprache
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