Rudolf Heß
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Walter Richard Rudolf Heß, tradotto comunemente anche come Hess (Alessandria d'Egitto, 26 aprile 1894 - Berlino, 17 agosto 1987) è stato un uomo politico tedesco tra i più influenti del Terzo Reich e del Partito Nazista.
Nacque in Egitto da una famiglia benestante (il padre era un ricco esportatore di vini) che si trovava in Africa per motivi di lavoro. Tornò in Germania nel 1906, a 12 anni.
Partecipò da volontario alla Prima Guerra Mondiale: si arruolò nel reggimento List, tra i più aggressivi e tenaci dell'intero conflitto, in cui combatteva anche un oscuro caporale di origine austriaca, Adolf Hitler. Fu proprio lui che convinse Hess ad entrare in politica, nel 1920, anno in cui tra l'altro abbandonò l'Università di Monaco (stava per laurearsi in filosofia).
Divenuto amico del grande aviatore Hermann Göring, Hess partecipò al Putsch di Monaco nel 1923. La rivolta fallì ed egli fu arrestato insieme ad Hitler. In carcere, Hess aiutò il futuro Führer a scrivere il Mein Kampf (La mia Lotta), opera che diventerà il "testo sacro" del nazismo. Da quel momento egli divenne uno dei più stretti collaboratori di Hitler, tanto da esserne considerato il delfino (che in gergo politico indica il successore alla guida di un partito).
Infatti, nel 1933, Hitler lo nomina suo vice, nominandolo Reichsleiter e dandogli ampi poteri sia all'interno del partito sia nel governo da poco costituito. Sei anni dopo, Rudolf Hess fu nominato ufficialmente numero tre del partito, dietro ovviamente ad Hitler stesso e a Goring.
Favorevole all'aggressione alla Polonia che poi fu la causa dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, Hess volò l'11 maggio del 1941 in Scozia. I motivi di quel viaggio non sono mai stati chiariti (si dice che volesse trattare personalmente la pace con il primo ministro inglese Winston Churchill). Hitler, parlando alla radio in quell'occasione, lo definì un pazzo. In ogni caso, Hess fu facilmente catturato dall'esercito inglese, che provvide anche al suo arresto. Essendosi arreso prima dell'inizio dell'Olocausto vero e proprio, al Processo di Norimberga Hess evitò la condanna a morte. Fu comunque condannato all'ergastolo da scontare nel carcere di Spandau, che si trovava nel settore russo di Berlino, divenuto poi capitale della Germania Est.
Nonostante questa posizione di inferiorità, Hess divenne un punto di riferimento per i circoli neonazisti tedeschi, composti quasi esclusivamente da giovani. Morì a 93 anni, probabilmente suicida, anche se non mancano altre ipotesi (c'è chi ipotizzò l'assassinio o addirittura che il cadavere trovato in carcere non fosse di Rudolf Hess).
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