Frate (religione)
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Frate, fra o fra' (l'apostrofo segnala l'elisione di "-te"; tuttavia Marino Moretti preferiva l'uso di "fra" e non di "fra'") è il diminutivo di fratello, usato dagli ordini religiosi nati nel Basso Medioevo. Il termine viene utilizzato in particolare con la nascita degli ordini mendicanti che, a partire dal XIII secolo, si aggiungono agli ordini monastici e canonicali. A differenza delle forme di vita monastica in cui l'accento è posto sulla solitudine come mezzo di santificazione e spazio di incontro con Dio, i mendicanti - generalmente - sottolineano la dimensione comunitaria e fraterna della vita religiosa, scoprendo in essa un veicolo di sempre maggiore conformazione a Cristo. Questo sostanzialmente motiva la scelta di un simile appellativo.
Il frate è un religioso che ha professato i voti di castità, povertà e obbedienza; non necessariamente è ordinato presbitero (cioè sacerdote) o diacono. L'appellativo stesso vuole essere segno di fraterna uguaglianza, all'interno di un ordine mendicante, tra membri sacerdoti e non. Nel corso dei secoli, tuttavia, è invalso l'uso presso tali ordini di chiamare "padri" i frati presbiteri, probabilmente a partire da espressioni del popolo. A dispetto di questo uso verbale, l'unico titolo a mantenere valore giuridico presso i mendicanti è sempre stato "fra" o "frate": i documenti di grande importanza sono sempre stati firmati, anche dai superiori generali e provinciali, con questo appellativo. Oggi le famiglie del Primo Ordine francescano in particolare stanno cercando le vie per ripristinare, anche a livello canonico, la possibilità di eleggere superiore anche un frate non ordinato, oltre a rimettere nell'uso comune per tutti i religiosi l'appellativo originale.
Nella letteratura celebri esempi di personaggi non esistenti, che portano tale appellativo, sono fra Galdino (ne I promessi sposi) e fra Tac (in Robin Hood).
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