Gallo-siculo
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Gli idiomi gallo-siculi, parlati nei cosiddetti "comuni lombardi" di Sicilia, sono la diretta conseguenza degli avvenimenti storici risalenti al periodo normanno che portarono vari centri dell'isola ad appoggiare gli oppositori della politica regia di Guglielmo I il Malo. Questi tuttavia, dopo aver debellato i suoi nemici, si preoccupò di inurbare nelle città ribelli elementi provenienti dal nord Italia e da altre zone peninsulari a lui fedeli.
La parlata di tali nuovi sudditi si mantenne a lungo in Sicilia, anche se le isole linguistiche createsi hanno cominciato ad essere erose dall'impatto della televisione e dalla scuola dell'obbligo, prospettando il concreto pericolo di una scomparsa di questa antica e preziosa testimonianza storica e glottologica siciliana.
I centri in cui maggiore è l'uso degli idiomi gallo-italici sono: in provincia di Messina: Acquedolci, Fondachelli-Fantina, Montalbano Elicona, Novara di Sicilia, San Fratello e San Piero Patti. In Provincia di Enna sono: Aidone, Nicosia, Piazza Armerina e Sperlinga. Presenze meno significative sono attestate anche nel Siracusano e nel Palermitano mentre, fuori di Sicilia, tali idiomi idiomi sopravvivono assai parzialmente in Basilicata.
[modifica] Bibliografia
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[modifica] Collegamenti
[modifica] Collegamenti esterni
http://www.iti-itas.com/galloitalico/favola.htm Esempio di una favola letta nei dialetti di (in ordine alfabetico) Aidone, Nicosia, Piazza Armerina e Sperlinga.