Garni
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Garni (in armeno "Գառնի") è un villaggio nella provincia armena di Kotayk', situato a circa 32 km a sud-est di Erevan, noto soprattutto per il suo complesso archeologico fortificato. Il sito riceve un gran numero di visitatori ogni anno, anche perché è situato sulla strada del noto monastero di Geghard (7 km a sud-est di Garni).
Nel III millennio a.C. una prima fortificazione fu costruita nella zona, su un terreno facilmente difendibile, in prossimità di un'ansa formata dal fiume Azat. Conquistata nell'VIII secolo a.C. dal re di Urartu Argishti I, la fortezza divenne base militare e residenza estiva del sovrano. Da allora vennero costruiti molti altri edifici, tra i quali il palazzo reale, i bagni e uno degli edifici più famosi: un tempio ad imitazione del Partenone. Di particolare interesse sono i bagni, situati nella parte settentrionale del sito, che presentano una cella di riscaldamento ancora ben conservata. Il pavimento interno del bagno è decorato con mosaici ispirati a figure della mitologia greca, tra le quali spicca Teti. Una delle iscrizioni in koinè greca recita: ΜΗΔΕΝ ΛΑΒΟΝΤΕΣ ΗΡΙΑΣΑΜΕΘΑ ΚΑΝΕΝΑ ΝΕΚΡΟ ΔΕ ΜΑΣ ΕΔΩΣΕ Η ΘΑΛΑΣΣΑ ΟΥΤΕ Ο ΩΚΕΑΝΟΣ ("non riceviamo un morto??? né dal mare né dall'oceano").
Il tempio fu edificato nel I secolo d.C. dal re Tiridate I di Armenia e la costruzione fu forse finanziata grazie al denaro che il re armeno ricevette dall'imperatore Nerone durante la sua visita a Roma. Il tempio era probabilmente dedicato al dio Mitra. La copertura dell'edificio è sorretta da 24 colonne di ordine ionico. Diversamente da altri templi greco-romani, quello di Garni presenta un basamento di basalto. L'edificio andò distrutto in seguito ad un terremoto nel 1679. Gran parte dei pezzi originari rimasero sul posto fino al XX secolo cosicché, tra il 1969 e il 1979, fu possibile ricostruire la struttura. Negli ultimi anni, alcuni archeologi hanno avanzato un'altra ipotesi circa l'origine del tempio: esso, infatti, sarebbe stato costruito quale sepolcro del re armeno Sohaemus. Se fosse così, la costruzione del tempio andrebbe postdatata al 175 d.C.
Dopo la conversione degli armeni al Cristianesimo, alcune chiese e il palazzo di un katholikos furono costruiti entro i confini della fortezza: anche di questi edifici, come tutti gli altri (fatta eccezione per il tempio), rimangono solo alcune rovine.
Al di fuori della zona fortificata si trovano altri luoghi di culto: una chiesa dedicata a Maria, un'altra dedicata a San Mashtots, oltre alle rovine del monsatero di Havuts Tar.