Giuseppe Compagnoni
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Giuseppe Compagnoni (Lugo di Romagna, 3 marzo 1754 - Milano, 29 dicembre 1833), giornalista, letterato e politico italiano con inclinazioni democratico-giacobine.
Nel 1787 Giuseppe Compagnoni, segretario della famiglia Bentivoglio d'Aragona, giunse a Venezia dove fu a lungo impiegato in lavori editoriali e nella direzione della gazzetta "Notizie del Mondo" pubblicata dall'editore Antonio Graziosi. Rimase a Venezia sino al 1796.
Di idee illuministe, fu segretario generale della Confederazione Cispadana. Eletto deputato al Congresso di Reggio Emilia, ideò e propose l'adozione del tricolore come bandiera nazionale italiana, il 7 gennaio 1797. Tenne anche un importantissimo discorso sulla necessità di separare il potere civile e la chiesa il successivo 25 gennaio.
Costretto ad abbandonare il congresso a causa di un emendamento che negava l'elettorato passivo ai sacerdoti, gli fu affidata la prima cattedra in Europa di Diritto Costituzionale. Dagli appunti delle lezioni trasse il suo testo più importante e originale: gli Elementi di Diritto costituzionale democratico, ossia principi di giuspubblico universale, in cui fondeva aspirazioni democratiche di matrice rousseauviana, con le aspirazioni garantiste del costituzionalismo.
L'attività di letterato lo rese noto per aver scritto Le veglie del Tasso (1800), di stile preromantico, e che al tempo divenne famosa in quanto creduta essere realmente un'opera sconosciuta di Torquato Tasso, finché non si scoprì che il vero autore era Compagnoni (e non è chiaro se fu un equivoco o una burla letteraria). Grazie a ciò, fu tradotta in varie lingue e apprezzata in vari paesi. Scrisse anche un trattato di chimica rivolto alle sole donne (Chimica per le donne 1796) , a quel tempo ancora in gran parte escluse dall'apprendimento delle materie scientifiche e un volume di memorie autobiografiche.
