Gola di Olduvai
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La gola di Olduvai, importante sito archeologico africano, è un burrone lungo circa 40 km, con pareti ripide, situato nella pianura di Serengeti, nel nord della Tanzania, e collegato alla Grande Rift Valley che si estende lungo l'Africa orientale. La dizione locale originale del nome, Oldupai, significa sisal in lingua masai; l'area, semi desertica, è infatti disseminata da numerose piante di sisal e acacia arbustiva.
[modifica] I ritrovamenti
Olduvai è uno dei più importanti siti archeologici africani; i ritrovamenti effettuati in questa zona hanno svolto un ruolo importante nella nostra comprensione dello sviluppo e delle origini della specie umana.
Gli scavi furono iniziati negli anni cinquanta da Louis Leakey, e continuano tutt'oggi sotto la supervisione della famiglia Leakey. Nel 1959, la figlia di Luis - Mary - rinvenne il cosiddetto Australopithecus boisei o Zinjanthropus, il cui ritrovamento è commemorato in situ da una lapide. Nel 1972, a circa 40 km dalla gola, vennero scoperte sempre dalla Leakey le famose "orme di Laetoli": impronte fossilizzate di ominidi risalenti a circa 3 milioni e mezzo di anni fa.
Milioni d'anni fa, il sito ospitava un grande lago con spiagge composte da cenere vulcanica. Circa 500.000 anni fa, l'attività sismica ha aperto una spaccatura nei sedimenti, rivelando molti strati sedimentari nella parete del burrone.
La stratigrafia del burrone è estremamente profonda; gli strati di cenere e pietra consentono la datazione radiometrica (specialmente basata su potassio e argo) degli artefatti che vi si trovano. Fra i primi artefatti trovati a Olduvai vi sono piccoli utensili di pietra e "chopper" (asce), datate circa a due milioni di anni fa, ma sono stati ritrovati anche fossili di antenati della specie umana risalenti a circa due milioni e mezzo di anni fa.
Il più antico deposito archeologico della zona, noto come "Bed I", contiene tracce di accampamenti e utensili per produrre scintille; le ossa ritrovate non appartengono a esseri umani moderni ma a ominidi delle specie Australopithecus boisei e Homo habilis.
Nella zona del "Bed II", situata più in alto nella stratigrafia del burrone, gli utensili di pietra sono sostituiti da strumenti più sofisticati costruiti da una popolazione di Homo erectus. Questo strato è datato circa a un milione e mezzo di anni fa.
Gli strati "Bed III" e "Bed IV" mostrano strumenti e ossa fossili che fanno pensare agli uomini di Neanderthal e che risalgono fino a circa 600.000 anni fa.
Negli strati ancora superiori sono stati trovati artefatti dell'uomo moderno: tali strati sono stati battezzati "Masek Bed" (da 600.000 a 400.000 anni fa), "Ndutu Bed" (da 400.000 a 32.000 anni fa), e "Naisiusiu Bed" (da 22.000 a 15.000 anni fa).
[modifica] Curiosità
- Olduvai è il luogo in cui viene ritrovato il primo monolito nel romanzo 2001: Odissea nello spazio di Arthur C. Clarke.
- Richard C. Duncan si è ispirato alla gola di Olduvai per la sua famosa "Teoria di Olduvai" riguardo il futuro della civiltà industriale e l'utilizzo delle fonti fossili di energia.