Hellzapoppin'
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Hellzapoppin' fu un musical di Broadway di grande successo. Partito il 22 settembre del 1938 continuò ad essere messo in scena fino al 17 dicembre 1941, per un numero complessivo di 1404 volte, record per l'epoca.
La sceneggiatura venne scritta da John "Ole" Olsen e Harold "Chic" Johnson, le musiche e i testi delle canzoni da Sammy Fain e Charles Tobias. Lo spettacolo era ricco di colpi di scena, scene comiche che rasentavano l'assurdo, interventi del pubblico e molta ironia.
[modifica] Il film
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«Qualsiasi somiglianza tra Hellzapoppin' ed un film è puramente casuale.»
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(dai titoli di testa del film "Hellzapoppin'")
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Hellzapoppin' entrò, però, nell'immaginario collettivo internazionale grazie al film omonimo del 1941. Diretto da H.C. Potter e con attori gli stessi Ole Olsen e Chic Johnson, ma anche Martha Raye e Shemp Howard, il lungometraggio è divenuto una pietra miliare della filmografia comica (ad esso si ispirò spesso, per esempio, il gruppo comico inglese dei Monty Python).
Innovativo sia nell'uso della pellicola sia negli effetti speciali, il film si caratterizzava per il largo uso di non-sense e situazioni "assurde", tanto da rendere l'espressione Hellzapoppin' proverbiale.
[modifica] Alcune scene del film
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«"Te lo ha mai detto nessuno che balli come Ginger Rogers?" "No, mai" "Lo credo bene!"»
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(da un dialogo tratto dal film)
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Le scene qui elencate servono per dare un'idea dell'atmosfera di questo lungometraggio, e per meglio comprendere il tipo di comicità che lo permea.
- Ole e Chic, i due protagonisti si rivolgono direttamente alla telecamera e chiedono all'addetto alle pellicole di portare indietro di "100 metri" il film.
- Succedono dei problemi nella stanza delle proiezioni e viene mandato un secondo film sopra Hellzapoppin. I protagonisti si ritrovano all'interno di un lungometraggio western, sotto il tiro di un indiano.
- Passati alcuni minuti dalla scena precedente, giunge in scena un indigeno americano a cavallo chiedendo dove fossero andati gli "altri". Questa scena è stata citata anche da Umberto Eco ne "Il pendolo di Foucault".
- Un detective trasformista ha un ruolo principale in tutto il film, ma è interessante la scena in cui questi passa più volte da una parte all'altra di un albero cambiando travestimento ad ogni passaggio.
- Durante una parte cantata, compare in sovraimpressione una scritta: " Se Sticky Miller è tra il pubblico è pregato di andare a casa". Passano alcuni minuti e ne appare un'altra: "Sticky Miller, tua mamma ti vuole!"
[modifica] Curiosità
- Per quattro volte compare, durante il film, un uomo con in braccio una pianta urlando: "Signora Jooones!". Ogni volta che l'uomo compare la pianta diventa sempre più alta fino a diventare un albero di grandi dimensioni.
- Compare due volte una donna chiamando un certo Oscar: che sia la signora Jones cercata dall'uomo sopracitato?
