Hunky Dory
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Hunky Dory è un album del cantante David Bowie, pubblicato nel 1971 per l'etichetta RCA e ristampato su compact disc nel 1984 (per la RCA), poi nel 1990 in edizione rimasterizzata (per la EMI). Prodotto da Ken Scott e David Bowie e registrato agli studi della Trident di Londra. Tutti i brani sono scritti e composti da David Bowie, eccetto Fill Your Heart (Rose-Williams).
Hunky Dory | ||
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Artista | David Bowie | |
Tipo album | Studio | |
Pubblicazione | novembre 1971 | |
Durata | 39 min: 04 sec | |
Dischi | 1 | |
Tracce | 11 | |
Genere | Glam rock | |
Etichetta | RCA | |
Produttore | Ken Scott, David Bowie | |
Registrazione | studi Trident, Londra, Inghilterra |
David Bowie - cronologia | ||
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Album precedente The Man Who Sold The World (1970) |
Album successivo The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars (1972) |
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"Va tutto bene" è l'espressione che Bowie utilizza come titolo di quello che è considerato uno dei suoi lavori migliori per inventiva e qualità della produzione. Hunky Dory inverte ancora la rotta, abbandonando le suggestioni malsane del suo predecessore e conducendoci con le sue sognanti ballate in una atmosfera tranquilla e rilassante, e non per questo meno carica di emozione.
Le tematiche del disco sono tuttavia profonde e ricche di molteplici significati, derivate spesso da paure e ossessioni personali. Tra le righe possiamo scorgere la consapevolezza dell'inevitabile consumarsi della gioventù (tema caro a Oscar Wilde), il timore angosciante del calo dell'ispirazione creativa, l'insicurezza nelle relazioni interpersonali, e anche una certa ambiguità sessuale, che non rappresenta solamente il riflesso dello spirito glam, ma delinea spesso esplicitamente una spiccata sensibilità gay propria del Bowie dell'epoca.
Se lo strumento predominante in The Man Who Sold The World era la chitarra, qui è il pianoforte che riveste il ruolo da protagonista: contrariamente alle abitudini dell'autore che era solito usare la chitarra in fase compositiva, molte canzoni di quest'album infatti sono state scritte sul pianoforte, che conferisce alla musica stessa un nuovo carattere, piuttosto particolare sia rispetto ai lavori precedenti che ai successivi. Sullo sfondo di un prezioso tappeto orchestrale risuonano le chitarre di un Mick Ronson ora molto più misurate che in passato, come del resto la voce dello stesso Bowie, che qui comincia a evidenziare una qualità timbrica più definita e un controllo maggiore, ed il pianoforte affidato in alcuni brani non allo stesso Bowie (che precisa con tipico humour britannico nelle note di copertina di averlo suonato solo per "le parti meno complicate") ma ad un giovanissimo Rick Wakeman, futuro alfiere degli Yes.
Ma quest'album è soprattutto il frutto di una grande ricercatezza melodica, adesso inequivocabilmente glam, evidente in brani celebri come Life on Mars o Changes, ma anche in quelli meno noti come Quicksand. Oltre ai già citati, vale la pena di ricordare gli omaggi a Andy Warhol, Bob Dylan e Lou Reed (perfettamente emulato in Queen Bitch), i suoi eroi americani nei quali già si riflette l'entusiasmo per il Nuovo Continente (che si evidenzierà maggiormente nei lavori successivi), e le autobiografiche Kooks (dedicata al figlio) e The Bewlay Brothers - il pezzo più oscuro di tutto il lavoro - enigmatica composizione ispirata al fratello psicopatico di Bowie, che morrà suicida dieci anni dopo.
[modifica] Formazione
- David Bowie - voce, chitarra, sassofono, pianoforte
- Mick Ronson - chitarra
- Trevor Bolder - basso, tromba
- Mick "Woody" Woodmansey - batteria
- Rick Wakeman - pianoforte
[modifica] Lista tracce
- Changes - 3:34
- Oh! You Pretty Things - 3:11
- Eight Line Poem - 2:54
- Life On Mars? - 3:51
- Kooks - 2:50
- Quicksand - 5:04
- Fill Your Heart - 3:12
- Andy Warhol - 3:48
- Song For Bob Dylan - 4:11
- Queen Bitch - 3:14
- The Bewlay Brothers - 5:23