La Metamorfosi
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La Metamorfosi (Die Verwandlung) è un racconto di Franz Kafka del 1916.
È considerata una delle opere più importanti dell'autore. È diffusamente considerata come una storia altamente simbolica, con svariate possibili interpretazioni.
Come nelle altre opere di Kafka, gli avvenimenti si svolgono in un ambiente piccolo-borghese, tra persone assillate dall'ansia del domani, dominate dalle preoccupazioni quotidiane dell'impiego e del guadagno. Il racconto La Metamorfosi è di genere allegorico-metaforico, perché la storia della metamorfosi del protagonista Gregor Samsa vuole essere la rappresentazione della situazione assurda dell’umanità. Come la trasformazione del giovane commesso viaggiatore Gregor Samsa in scarafaggio è assurda, ma reale perché non si spiega con le leggi della realtà e della fisica, così che la realtà è assurda perché è incomprensibile ed inspiegabile. Altri significati possibili dell’allegoria sono: l’allegoria del racconto vuole rappresentare anche la diversità del singolo colpito improvvisamente ed inspiegabilmente dalla sua incapacità e quasi volontà di voler uscir dal mondo umano perché non riesce a stare dietro alle regole e al ritmo di lavoro che la società richiede a ogni singolo individuo. Il giovane Samsa vuole liberarsi dal mondo del lavoro che lo costringe a una vita molto intensa e quasi inconsciamente decide di regredire dal mondo umano al mondo animale; ma è un regressione che non è accettata dal mondo dei Normali e quindi viene costretto prima a rifugiarsi nella sua tana e poi viene spinto a morire per consunzione, e di fame perché Gregor accelera la sua morte per farla finita una volta per sempre. Una lettura altnernativa (ma anche complementare alle altre) della vicenda può trarre origine dalla possibile intenzione dell'autore di figurare, attraverso la condizione ripugnante del protagonista e la sostanziale incapacità dei parenti di instaurare con lui un rapporto umano, l'emarginazione alla quale il "diverso" viene tragicamente condannato nella società. Lo scarafaggio altro non simbolizzerebbe che questo "diverso". Nonostante la famiglia di Gregor faccia di tutto, almeno inizialmente, per tentare di mantenere un contatto con lo sventurato, si percepisce da subito il ribrezzo che suscita in loro la vista della condizione ributtante nella quale egli versa. Nemmeno lo stretto grado di parentela e il ricordo di un passato normale riescono a salvare Gregor dalla condanna alla quale sembra, fin dalle prime battute, destinato. Dapprima, scoperta la nuova condizione dell'uomo, raccapriccio; poi paura di avere contatti diretti con esso, tant'è che il poveretto decide di nascondersi, quando gli viene portato il cibo, per non suscitare spavento; poi insofferenza (che si manifesta nel lancio di mele, da parte del padre, al povero Gregor che viene gravemente ferito) e infine rassegnazione: Gregor è diventato un peso, i familiari stessi si augurano che muoia. E il protagonista, che percepisce questo loro volere, li accontenta, lasciandosi morire di fame. La madre, il padre e la sorella ne sono comprensibilmente affranti, tuttavia sanno che quella è l'unica via d'uscita da una situazione divenuta oramai insostenibile. Il personaggio di Gregor, di fatto, simbolizza la difformità, l'essere fuori dal comune e il suo sacrificio finale la rinuncia eroica ad una vita da straniero universale, da forestiero del genere umano.
Il commesso viaggiatore Gregor Samsa svegliandosi una mattina si ritrova trasformato in un grosso scarafaggio, pur conservando l'intelletto di un uomo. Ma questo, non induce in lui meraviglia alcuna, in quanto Kafka con la tecnica del-inversione inverte i contenuti reale/irreale dando maggior rilievo ai fatti irreali. Insomma la realta appare immutata.
Inizialmente i suoi genitori sopportano la sua vista e la sua presenza quasi con pietà: la sorella si occupa amorevolmente di lui. Col passare del tempo, però, Gregor accetta la sua natura di scarafaggio e indulge sempre più in comportamenti animaleschi: cammina sui muri, si nutre di rifiuti; allo stesso tempo i suoi parenti lo sopportano sempre meno, ne temono la vista, lo isolano. Poiché Gregor perde il lavoro, unica fonte di sostentamento della famiglia, sono costretti a prendere in casa dei pensionanti; un giorno però Gregor, sentendo la sorella suonare il violino, cede alla tentazione di mostrarsi e i pensionanti se ne vanno, lasciando la famiglia nell'indigenza. Quando, poco dopo, Gregor muore la prima ad accorgersene è la vecchia serva, che se ne era presa cura fino a quel momento; lei, l'unica a commiserarlo, lo butta nella spazzatura.
La Metamorfosi è il secondo racconto organico e ben strutturato scritto da Franz Kafka. Si compone di tre capitoli di uguale lunghezza che raccontano la storia di Gregor Samsa. Nel primo capitolo il giovane Gregor Samsa una mattina si svegliò e si trovò trasformato in un immondo e immenso insetto. Questa metamorfosi era un fatto vero, cioè era realmente un insetto e non era un sogno. Gregor Samsa voleva riaddormentarsi per non vedere il suo nuovo orribile corpo di insetto, ma non riusciva a prendere posizione nel letto. Cominciò a pensare al treno che doveva prendere alle cinque. Ma ormai era troppo tardi, pensò che avrebbe preso il treno delle sette. La madre bussò alla porta di Gregor per farlo alzare. Poi bussarono anche il padre e la sorella per sapere il perché ancora Gregor non fosse ancora partito quella mattina. Gregor cercò di alzarsi dal letto e vide tutte le zampette del suo corpo che si agitavano continuamente. Poco dopo arrivò il procuratore della ditta dove lavorava il quale voleva sapere perché Gregor ancora non fosse partito e lo sollecitò ad alzarsi e partire. Gregor rispose che sarebbe partito con il treno delle otto, ma che per il momento non stava molto bene. Il procuratore sentì la voce di Gregor e disse:<<E’ una voce di animale>>. Subito dopo Gregor riuscì ad alzarsi dal letto e ad aprire la porta girando la chiave con le mandibole. Quando fu fuori dalla sua stanza tutti inorridirono per il nuovo corpo di insetto di Gregor: il procuratore indietreggiò, la madre svenne. Il procuratore saltò le scale dell’ingresso “come se lì lo attendesse una liberazione quasi ultraterrena”. Gregor voleva raggiungerlo, ma cadde a terra, cercando sostegno, sulle sue numerose zampette, le quali ubbidivano perfettamente, come egli notò con gioia”. Il padre allora afferrò il bastone e cominciò ad inseguire Gregor e guidarlo verso la sua stanza. Gregor arrivò davanti alla porta ma non riusciva ad entrare perché era più largo di metà porta allora un lato del suo corpo si sollevò e si incastrò, “quando il padre gli assestò da dietro un calcio dalla forza liberatrice ed egli volò, sanguinando copiosamente, in mezzo alla stanza. La porta venne sbattuta con il bastone, e poi si fece finalmente silenzio.” Nel secondo capitolo Gregor si svegliò nel tardo pomeriggio e capì che nessuno lo avrebbe visitato per quella sera. Da quel giorno in poi la sorella badò a lui. Gli portava da mangiare e da bere ogni giorno. Un giorno la sorella si accorse che Gregor strisciava per le pareti e sul soffitto. Allora la sorella decise di portare via tutti i mobili della stanza di Gregor. Un giorno si fece aiutare dalla madre a portar via i mobili, ma durante il trasloco la madre rivide il corpo di Gregor; allora svenne e cadde per terra. La sorella andò a prendere delle essenze per farla rinvenire. Nel frattempo arrivò il padre a cui la sorella disse:<<La mamma è svenuta, ma ora già sta meglio. Gregor è scappato>>. Il padre infuriato allora cercò di far rientrare Gregor nella sua stanza e cominciò a lanciare delle piccole mele a Gregor, “una delle quale penetrò nella schiena di Gregor, che tentò di trascinarsi via e guardò un’ultima volta, poiché ormai non ci vedeva quasi più, e vide la madre che si era alzata e che si era riavvicinata al padre e con le mani dietro la nuca lo supplicava per la vita di Gregor” Nel terzo capitolo Gregor ormai si era rassegnato a quella vita e sentiva i discorsi dei suoi familiari dalla sua stanza perché la porta del salotto veniva lasciata aperta. Una sera vide tre signori che stavano mangiando e sua madre e sua sorella che portavano a loro un piatto di carne e un piatto di patate. Dopo la cena la sorella cominciò a suonare il violino; i tre inquilini chiesero che la sorella suonasse in salotto per tutti. Allora la sorella suonò per tutti. Gregor sentì la musica del violino e attratto dalla bella musica del violino cominciò ad andare verso la sorella. Ma ad un certo punto un inquilino si accorse che un insetto si stava avvicinando a loro, si alzò e lo indicò con il dito. Il padre spinse i tre inquilini verso la loro stanza, mentre la sorella smise di suonare. L’inquilino disse che avrebbe disdetto la sua pigione e che sarebbe andato da un avvocato per farsi risarcire i danni. La sorella allora disse al padre che bisognava liberarsi di Gregor. <<Deve sparire. Ma come può essere Gregor? Se fosse Gregor, avrebbe capito da tempo che una convivenza fra esseri umani e un simile animale è impossibile, e se ne sarebbe andato spontaneamente>>. Subito dopo Gregor rientrò nella sua stanza deciso a morire. “In quello stato di riflessione vacua e quieta rimase finché l’orologio del campanile non suonò le tre del mattino. Visse ancora l’inizio dello schiarirsi di ogni cosa fuori della finestra. Poi, senza che egli lo volesse, la testa gli cadde del tutto e dalle narici gli uscì debole l’ultimo respiro”. La mattina seguente la vecchia serva lo smosse con la scopa, e quando vide che Gregor non faceva nessuna resistenza capì che Gregor era morto e “disse a gran voce nel buio:<<Venite un po’ qua a vedere, che è crepato; eccolo lì, è proprio crepato>>. Il pomeriggio stesso il signor Samsa, la signora Samsa e la sorella Grete si presero un pomeriggio di libertà dal lavoro e se ne andarono tutte e tre fuori di città. Presero un tram che li portava in campagna. Durante il tragitto i tre discussero sul loro futuro che ora non gli appariva così brutto, anzi gli risultò tutt’altro che cattivo. E fecero dei progetto per il futuro. “Facendosi più silenziosi e intendendosi quasi inconsciamente con lo sguardo, essi pensarono che era tempo di cercare per la figlia un marito a posto. E fu loro quasi una conferma dei nuovi sogni e dei buoni intenti il fatto che, all’arrivo, la figlia si alzasse per prima e stendesse il giovane corpo”. La Metamorfosi iniziale del racconto è inspiegabile con le leggi della realtà fisica ma è certamente spiegabile con le leggi del sogno. Nei sogni l’uomo trasforma oggetti, cose e persone in altri oggetti, cose e persone che possono prendere qualsiasi aspetto e assumere qualsiasi proporzioni, ma il più delle volte negli incubi ogni oggetto può diventare sproporzionato e assumere forme di animali o di altri persone. Queste trasformazioni oniriche erano da poco state spiegate da Freud nel suo libro shock del 1900 “L’interpretazione dei sogni”. È evidente dunque l’influenza degli studi e dei nuovi concetti della psicoanalisi freudiana.
[modifica] Il problema della traduzione
L'apertura del racconto, nelle traduzioni in lingua italiana, viene solitamente resa come:
- Gregorio Samsa, svegliandosi una mattina da sogni agitati, si trovò trasformato, nel suo letto, in un enorme insetto immondo.
Nello stesso passaggio, o in altri luoghi del testo, i traduttori hanno spesso utilizzato invece di "insetto" anche termini più specifici, come "scarafaggio". Questo vale sia per le traduzioni in italiano che per quelle in altre lingue (per esempio in inglese). Tuttavia, il riferimento all'"insetto" non è presente nell'originale tedesco:
- Als Gregor Samsa eines Morgens aus unruhigen Träumen erwachte, fand er sich in seinem Bett zu einem ungeheueren Ungeziefer verwandelt.
La parola "Ungeziefer" è infatti un termine generico corrispondente all'inglese vermin, e si riferisce in generale ai piccoli animali la cui presenza viene combattuta come infestazione. Questo include molte specie di animali che non sono insetti. In effetti, dalle lettere di Kafka al proprio editore risulta che il termine fu scelto con l'intento esplicito di mantenere imprecisato l'aspetto di Samsa, limitandosi a comunicare l'idea del disgusto provocato da tale aspetto.
Vladimir Nabokov, entomologo oltre che scrittore e critico letterario, sostenne spesso che si potesse dedurre dal testo di Kafka che Gregorio Samsa era in effetti diventato uno scarabeo stercorario (sebbene questo non sia in genere considerato un insetto "infestante").
[modifica] L'opera
Il racconto con la sua simbologia realistica, con il suo sforzo di oggettivare nella parola lo stato d'animo puro, quasi di una mistica fenomenologia, è uno dei documenti tipici del gusto che domina la letteratura tedesca dal 1915 al 1925.
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