La passione di Cristo (Sordevolo)
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La passione di Cristo è una rappresentazione sacra - su versi arcaici accompagnati da musica solenne, e recitata in forma di teatro popolare - che da quasi duecento anni viene allestita, con cadenza quinquennale, dalla popolazione del comune piemontese di Sordevolo (BI).
Narra quello che può essere considerato come il momento centrale della cristianità - quello della Passione di Gesù Cristo - ed è sicuramente uno fra i più articolati spettacoli corali allestiti in Italia. Ad interpretarlo sono attori dilettanti di ogni età.
La rappresentazione ha fatto guadagnare alla località collinare il soprannome di Città della Passione, richiamando spettatori da ogni dove. Viene organizzata ed allestita da una associazione appositamente costituita, l'Associazione Teatro Popolare di Sordevolo, che ha ereditato dal 1991 l'impegno assunto nel 1816 da quello che fu l'antico Teatro Popolare Comitato Passione di Sordevolo.
La Passione di Cristo viene replicata ogni fine settimana da luglio a settembre.
In una ampia arena naturale all'aperto di circa quattromila metri quadri, un anfiteatro dotato di tutte le più moderne tecnologie e intitolato a Giovanni Paolo II) è riprodotta la Palestina del tempo di Gesú.
Indice |
[modifica] La rappresentazione

Soluzioni archettonicamente efficaci consentono la ricostruzione - in punti staccati tra loro ma raccordati all'interno dello stesso format scenico - dei vari punti topici: la reggia di re Erode, il Sinedrio, il Pretorio di Ponzio Pilato, l'orto dei Getsemani, il Cenacolo, il monte Calvario, situato - nella visione scenografica dell'insieme - in maniera oltremodo suggestiva su una altura artificiale che ha come fondale unicamente il cielo sopra Sordevolo e le valli del biellese.
In quasi tre ore di spettacolo a tempo unico viene raccontata - articolata in un prologo e ventinove scene, e in totale adesione ai Vangeli cristiani - la parte finale della vita terrena di Gesù Cristo: l'ultima Cena, il tradimento di Giuda, il processo davanti agli scribi del Sinedrio capeggiati da Hanna e Caifa, e poi sotto Erode e Ponzio Pilato, la flagellazione, la Via Crucis, la crocifissione, la deposizione, la sepoltura, fino alla resurrezione.
Alla messa in scena - che include l'uso di cavalli e persino di una biga romana che irrompe nell'anfiteatro subito dopo il prologo - partecipa una moltitudine di attori, mimi e figuranti (fra cui il maligno accompagnato da una turba di diavoletti vestiti - com'è comprensibile - di rosso, un orso e una salamandra quali elementi simbolici di contrapposizione tra il male ed il bene), in tutto circa quattrocento persone, ovvero quasi un terzo dell'intera popolazione di Sordevolo che per cinque anni prepara minuziosamente uno spettacolo di grande sacralità e suggestione arricchito e valorizzato dalla cura dei movimenti scenici e dall'accuratezza dell'apparato scenografico e dei costumi.
[modifica] Origine del testo
Il testo in versi messo in scena con accompagnamento musicale è basato su quello di una rappresentazione analoga risalente alla fine del XV secolo e che viene attribuita allo scrittore fiorentino messer Giuliano Dati, cappellano della Chiesa dei Santi Martiri in Trastevere, a Roma, e autore nel 1493 di quella che forse può essere considerata la prima opera letteraria sulla scoperta dell'America da parte di Cristoforo Colombo: il poemetto La scoperta di Colombo - La lettera dell'isole che ha trouato nuovamente el Re di Spagna.
Dal 1490 circa al 1539, cioè all'epoca della riforma luterana, l'azione scenica veniva rappresentata il Venerdì Santo al Colosseo dalla Compagnia della Confraternita del Gonfalone con la partecipazione del popolo, di pellegrini e viaggiatori che si recavano appositamente nella città culla del cristianesimo.
La rappresentazione venne sospesa su ordine di Papa Paolo III, appunto in coincidenza con il grande scisma.
Per molti versi misteriose rimangono le strade che hanno portato il testo da Roma a Sordevolo, dove nei primi anni del XIX secolo, la Passione di Cristo ha trovato nuova vita. Secondo alcune fonti il testo potrebbe essere giunto nella cittadina piemontese grazie ai rapporti che la locale Confraternita di Santa Lucia teneva con la Confraternita del Gonfalone, a cui era affiliata; altre sostengono che semplici contatti commerciali tra clienti romani e la famiglia di mercanti Ambrosetti di Sordevolo (tessitori di "panni fini", secondo la nomenclatura ottocentesca) sarebbero stati il tramite di questo recupero testuale, che si pone - a giusta ragione - a metà strada fra drammatizzazione teatrale e momento di raccolta e intima spiritualità.
[modifica] Altri progetti
Commons contiene file multimediali su La passione di Cristo (Sordevolo)