Lamberto Dini
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Parlamento Italiano Senato della Repubblica |
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Sen. Lamberto Dini | |
Partito | ![]() |
Legislatura | XIII (Camera dei Deputati), XIV, XV |
Gruppo | L'Ulivo |
Coalizione | L'Unione |
Circoscrizione | Toscana |
Incarichi parlamentari | |
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Lamberto Dini (Firenze, 1 marzo 1931) è un economista ed uomo politico italiano.
È stato Direttore Generale della Banca d'Italia, Presidente del Consiglio dei Ministri nel periodo 17 gennaio 1995 - 17 maggio 1996 e Ministro degli Esteri dal 1996 al 2001
Indice |
[modifica] Biografia
Figlio di un fruttivendolo, compie studi liceali brillanti a Firenze, dove si laurea in economia e commercio. Dopo essersi perfezionato all'Università del Minnesota e del Michigan, entra nel Fondo Monetario Internazionale nel 1959, dove intraprende una fortunata carriera, fino a diventare direttore esecutivo per l'Italia, Grecia, Portogallo e Malta dal 6 luglio 1976 al 15 settembre 1979.
Il 15 settembre 1979 è nominato dal presidente del consiglio dei ministri Francesco Cossiga direttore generale della Banca d'Italia, succedendo a Carlo Azeglio Ciampi nominato governatore. Resterà in carica fino al maggio 1994, quando si dimette per entrare nel 1° governo Berluscono come ministro del Tesoro.
In quanto direttore generale, Dini è collocato al secondo posto nella gerarchia del Direttorio della Banca d'Italia. Tuttavia, la circostanza di rappresentare una nomina proveniente dall'esterno, e le non sempre eccellenti relazioni con Ciampi faranno sì che nel corso del quindicennio trascorso a via Nazionale Dini abbia un ruolo defilato.
Dal settembre 1993 al giugno 1994 è uno dei vice-presidenti della Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI). Quando il governatore della Banca d'Italia Ciampi è nominato presidente del consiglio dei ministri nell'aprile 1993, il nome di Dini figura al primo posto tra i probabili successori. In realtà, il neo presidente del consiglio Ciampi sarebbe orientato a nominare per il vice direttore generale Pierluigi Ciocca, ma a seguito di un compromesso con il presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro prevarrà la scelta del secondo vice direttore Antonio Fazio, forse anche grazie alla nota cattolicità di quest'ultimo.
[modifica] Nel 1995 forma il Governo Dini
Il 10 maggio 1994 fa il suo ingresso nel 1° Governo Berlusconi I come ministro del Tesoro. Dopo le dimissioni di Silvio Berlusconi, il 17 gennaio 1995 Dini, incaricato dal presidente Scalfaro di formare un nuovo governo, costituisce un governo composto esclusivamente da ministri e sottosegretari tecnici e non parlamentari (lo stesso Dini non ha mandati elettivi). La finalità del governo è soprattutto quella di traghettare il Paese fino alle elezioni politiche anticipate, che infatti si terranno nell'aprile 1996. Il governo resterà in carica fino al 17 maggio 1996 godendo di maggioranze variabili, ma con un graduale attestarsi su una maggioranza di centrosinistra estesa ad alcuni esponenti del centro moderato.
[modifica] Riforma delle pensioni
Con la ricerca del consenso fra i partiti del centrosinistra e i sindacati, il Governo Dini riuscirà nel difficile compito di emanare una riforma delle pensioni. La riforma Dini ha trasformato il sistema pensionistico italiano da "sistema retributivo" a "sistema contributivo".
[modifica] Nel 1996 è nominato Ministro degli Esteri
Nell'Aprile 1996 si tengono le elezioni politiche, e Dini, aderendo alla coalizione di centrosinistra dell'Ulivo di Romano Prodi, si presenta con una lista personale, la Lista Dini (formata dal suo Rinnovamento Italiano, dai Socialisti Italiani e dal Patto Segni), che al proporzionale raggiunge il risultato del 4,3% (più di 1.600.000 voti), eleggendo 8 deputati, da aggiungersi agli eletti nei collegi uninominali. In Parlamento costituiscono il gruppo chiamato Rinnovamento italiano, con 26 deputati e 11 senatori.
Il 17 maggio 1996 Dini è nominato ministro degli Affari Esteri nei quattro governi dell'Ulivo che si succederanno nel corso della XIII Legislatura: Prodi, d'Alema I e II e Amato II. Si dimetterà il 6 giugno 2001, dunque sei giorni prima del passaggio delle consegne tra il 2° governo Amato e il 2° governo Berlusconi l'11 giugno 2001.
[modifica] Elezioni politiche del 2001 e sviluppi recenti
Rinnovamento Italiano confluisce nel progetto de La Margherita. Alle elezioni del Maggio 2001, l'Ulivo guidato da Francesco Rutelli è sconfitto da Silvio Berlusconi. Dini è eletto al Senato. Dal Febbraio 2002 a Luglio 2003 è delegato alla Convenzione di preparazione della bozza della Costituzione Europea. Fino alla fine della legislatira è vice presidente del Senato.
Nel 2003 fu accusato da Igor Marini di aver intascato tangenti nell'affare Telekom Serbia, queste accuse si dimostrarono, più avanti, del tutto infondate.
Alle elezioni politiche del 2006 è rieletto senatore della Margherita. Nel maggio 2006, il suo nome è inserito in una rosa di candidati proposti dalla Casa delle Libertà (centrodestra) per la presidenza della Repubblica.
Il 6 giugno 2006 è eletto Presidente della Commissione Esteri del Senato.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Collegamenti esterni
- Scheda al Senato della Repubblica: legislatura XV
- Intervista di Claudio Sabelli Fioretti, pubblicata su Sette, Corriere della Sera
Predecessore: | Presidente del Consiglio dei Ministri Italiano | Successore: | ![]() |
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Predecessore: | Ministro degli Esteri della Repubblica Italiana | Successore: | ![]() |
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Susanna Agnelli | 1996 - 2001 | Giuliano Amato | I |