Leonardo Conti

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Leonardo Conti

Leonardo Conti (Lugano, Svizzera 24 agosto 1900 - Norimberga, Germania 6 ottobre 1945) fu un medico tedesco. Aderì al Partito Nazista e divenne un uomo influente del Terzo Reich, tanto da essere nominato generale delle SS, Segretario di Stato alla Sanità presso il Ministero degli Interni e capo del programma di eutanasia.

Nato in una famiglia borghese: il padre Silvio era un funzionario postale svizzero , la mamma era cittadina tedesca. Nel 1912, dopo la separazione dei genitori, scappò con la madre in Germania, dove tre anni dopo assunse la nazionalità. Negli ultimi mesi del 1918 combatté di nascosto nella Prima Guerra Mondiale (era infatti troppo giovane per poter partecipare ufficialmente al conflitto) mentre nel 1923 si laureò in medicina all'Università di Berlino.

Simpatizzante della destra nazionalista, nel 1923 partecipa al fallito putsch di Monaco di Baviera. Nello stesso anno si iscrisse alle SA e nel 1927 entrò nel Partito Nazionalsocialista Tedesco. Dopo aver creato l'"Associazione dei medici nazisti" fu eletto deputato alla Dieta Prussiana tra le fila del NSDAP (1928). Due anni dopo fu ammesso nelle SS, di cui divenne generale grazie alla sua amicizia con Hermann Göring. Venne inoltre scelto come medico ufficiale delle Olimpiadi del 1936.

Nel 1939 raggiunse la prestigiosa carica di di Presidente della Camera dei medici tedeschi e quella di Segretario di Stato alla Sanità presso il Ministero degli Interni. Il suo impegno antisemita si concretizzò all'epoca con l'appoggio alla promulgazione di leggi di discriminazione contro i medici ebrei. Conti svolse inoltre un importante ruolo nell'Aktion T4, il programma di eutanasia promosso da Adolf Hitler per l'eliminazione dei disabili. Negli anni successivi fu uno dei maggiori sostenitori attivi dei disumani esperimenti medici sui prigionieri dei campi di concentramento, che coordinò in maniera parallela a Josef Mengele.

Durante gli anni centrali della Seconda guerra mondiale gli fu affidato il compito di uccidere tramite eutanasia gli ebrei inabili ai lavori forzati. Grazie alla sua amicizia con Martin Bormann conservò tale carica, ambita anche da altri dottori, fino al 1944. Il 5 maggio del 1945 fu arrestato dall'esercito statunitense, che lo condusse al processo di Norimberga. Sicuro della sua condanna a morte, Leonardo Conti si impiccò in cella. In un biglietto spiegò che si suicidava in quanto aveva mentito sotto giuramento per nascondere che era al corrente delle sperimentazioni mediche.