Mattias de' Medici
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Mattias de' Medici (Firenze, 9 maggio 1613 - Siena, 11 ottobre 1667) era il terzo figlio maschio del granduca di Toscana Cosimo II e di sua moglie Maria Maddalena d'Austria.
Inizialmente avviato alla carriera ecclesiastica come il fratello Giovan Carlo, non mostrandovi però disposizione, a 16 anni smise l'abito per perseguire la carriera delle armi.
Il 28 maggio 1629 venne nominato dal fratello, il granduca Ferdinando II, Governatore di Siena, carica rimasta vacante per la morte della zia Caterina de' Medici, il 17 aprile di quell'anno. Il principe giunse in città il 26 agosto e si stabilì nel palazzo in Piazza del Duomo, ne ripartì però già nel 1631, per accompagnare in Austria la madre e il fratello Francesco: assieme a quest'ultimo, per ordine del Granduca, combatté a fianco degli Asburgo nella Guerra dei Trent'anni, giunta alla sua terza fase. Prese parte, il 16 ottobre 1632, alla famosa battaglia di Lützen, dove incontrò il celebre condottiero senese Ottavio Piccolomini.
Rimase in Germania fino al 1641, quindi fece ritorno a Siena, dove, durante la sua assenza, l'aveva sostituito al governo cittadino il fratello Leopoldo. Dovette però di nuovo allontanarsi allo scoppio della prima guerra di Castro fra il pontefice Urbano VIII Barberini e Odoardo Farnese, sostenuto dai Medici, poiché il Granduca lo aveva nominato comandante in capo delle truppe toscane.
Nel 1643 assunse il comando della lega costituita dalla Repubblica di Venezia, il Granducato di Toscana, il Ducato di Parma e il Ducato di Modena contro papa Barberini, lasciando nuovamente il governo di Siena a Leopoldo. Farà definitivamente ritorno nella città toscana, restandovi fino alla morte, nel 1644.
Amante della caccia, delle corse di cavalli (un esemplare della sua scuderia partecipava regolarmente al Palio di Siena), delle feste e dei piaceri mondani, Mattias era anche sensibile all'arte, alla musica e al teatro, e protesse artisti come Justus Sustermans (dal quale si fece ritrarre in armatura), Volterrano, Jacques Courtois detto Il Borgognone, Livio Mehus, dei quali collezionò i dipinti nella sua residenza di Lappeggi. Dai suoi viaggi in Germania il principe riportò in Toscana molti strumenti scientifici (quadranti, astrolabi, compassi, strumenti da miniera e per il rilievo topografico) che il 12 luglio 1654 depositò nella Galleria degli Uffizi, arricchendo la collezione medicea.
Non si sposò mai, e negli ultimi anni della sua vita, sofferente di gotta, meditò di tornare allo stato ecclesiastico. Ammalatosi, morì a Siena l'11 ottobre 1667, a 54 anni. Fu sepolto a Firenze nelle tombe medicee in San Lorenzo.
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