Meccanicismo
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Meccanicismo è un termine filosofico e scientifico usato per indicare una concezione del mondo basata su un'interpretazione della realtà che evidenzia la natura esclusivamente corporea e quindi meccanica di tutti gli enti. Tale concezione più propriamente filosofica ha poi trovato riscontro nella fisica meccanica, ovvero quella parte della fisica che studia le relazioni più elementari tra i corpi come quelle di massa, peso, velocità e accelerazione.
[modifica] Storia
Il termine meccanicismo designa, nella storia del pensiero, una particolare concezione formulata a partire dal Seicento, quando, sull'onda dell'entusiasmo per la Rivoluzione scientifica, diversi pensatori si convinsero che era possibile spiegare la natura e l'uomo solamente in termini di massa, peso, nessi di causalità. La figura più di spicco di questa tendenza fu senza dubbio René Descartes, nei suoi trattati Discorso sul metodo e Il mondo, in cui descriveva i risultati dell'applicazione a tutti gli aspetti della conoscenza del metodo matematico. Fatte salve le dovute distinzioni, in quanto Cartesio ondeggiò sempre tra meccanica e metafisica (come dimostrano le sue Meditazioni metafisiche , ma anche l'idea del dualismo irriducibile, insito nell'uomo, di res cogitans e res extensa, che quindi faceva sopravvivere un aspetto non meccanicistico all'interno del pensiero di Cartesio), quest'idea si diffuse ampiamente. Fu in particolare il filosofo inglese Hobbes, contemporaneo di Cartesio, a teorizzare il meccanicismo ed applicarlo a tutti gli aspetti del reale. Secondo Hobbes tutti gli enti conoscibili non sono che corpi, e la filosofia, in quanto scienza matematica e geometrica, non deve applicarsi ad altro che ai corpi. Anche l'etica, quindi, non è altro che calcolo matematico, in base al quale l'uomo individua le azioni più vantaggiose in funzione dell'appagamento dei propri bisogni. Particolare fu poi l'applicazione del meccanicismo alla filosofia politica, da parte di Hobbes: nella sua concezione, l'intera struttura della comunità politica è concepita come un immenso Leviatano, cioè un organismo all'interno della quale regna la necessità fisicamente rappresentata dal sovrano assoluto, in un certo senso il deus ex machina di un meccanismo di cui tutti i sudditi non sono che semplici ingranaggi, la cui unica libertà consiste nell'agire aderendo alla legge. Questa concezione materalista e razionalista si svilupperà ancor più nel Secolo dei Lumi, ricollegandosi e saldandosi a quanto, per la verità, avevano già in nuce sostenuto alcuni filosofi materialisti come Democrito ed Epicuro. Il Mecccanicismo fu messo definitivamente in crisi solo all'inizio del Novecento, quando le rivoluzionarie teorie di Einstein sulla relatività di spazio e tempo e di Heisenberg sull'indeterminazione dimostrarono l'infondatezza della pretesa di indagare la realtà e lo stesso uomo basandosi sulle sole leggi fisiche.
[modifica] Voci correlate
Storia della filosofia | Filosofi | Discipline filosofiche | Opere filosofiche