Materialismo
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Il materialismo è la concezione filosofica per la quale l'unica cosa che può veramente essere detta esistere è la materia; cioè che fondamentalmente, tutte le cose hanno una natura materiale. La concezione è forse compresa meglio nella sua opposizione alle dottrine della sostanza immateriale storicamente applicate alla mente, e tra le più famose vi è quella di Cartesio. Tuttavia, per se il materialismo non dice niente su come la sostanza materiale dovrebbe essere caratterizzata. In pratica è frequentemente assimilata a qualche varietà di fisicalismo o naturalismo.
Il materialismo è talvolta alleato con i principi metodologici del riduzionismo, secondo i quali gli oggetti o i fenomeni individuati a un livello di descrizione, se sono genuini, devono essere spiegabili, nei termini degli oggetti o dei fenomeni, a qualche altro livello di descrizione — tipicamente, ad un livello più generale di quello ridotto. Il materialismo non riduzionista rigetta esplicitamente questa concezione ma, tuttavia, considera la costituzione materiale di tutti i particolari coerente con l'esistenza di oggetti, proprietà, o fenomeni reali non spiegabili nei termini canonicamente usati per i costituenti materiali di base. Jerry Fodor sostiene in modo influente questa concezione, secondo la quale le leggi e le spiegazioni empiriche in "scienze speciali" come la psicologia o la geologia sono invisibili dalla prospettiva della, diciamo, fisica di base. Una vigorosa letteratura si è sviluppata intorno alla relazione fra queste concezioni.
Il "materialismo" è anche stato frequentemente inteso per designare un'intera visione del mondo scientifico "razionalistica", particolarmente da parte di pensatori religiosi opposti ad esso e anche dai marxisti. È tipicamente in contrasto con il dualismo, la fenomenologia, l'idealismo, e il vitalismo: opta per una concezione immanente, contro la trascendenza.
Per il marxismo il materialismo è centrale alla "concezione materialista della storia", che si centra sul mondo empirico delle effettive attività umane (pratiche, comprendenti il lavoro fisico) e sulle istituzioni create, riprodotte, o distrutte da quell'attività.
La definizione di "materia" nel materialismo filosofico moderno si estende a tutte le entità scientificamente osservabili come l'energia, le forze, e la curvatura dello spazio. In quest'ottica si potrebbe parlare del "mondo materiale".
[modifica] Storia del materialismo
Gli antichi filosofi greci come gli atomisti (Leucippo, Democrito), Parmenide, Epicuro, e perfino Aristotele prefigurano i successivi materialisti. Più tardi, Thomas Hobbes e Pierre Gassendi rappresentano la tradizione materialista, in opposizione ai tentativi di Cartesio di fornire alle scienze naturali un fondamento duale. Tra i materialisti successivi, spiccano Denis Diderot e altri pensatori dell'Illuminismo (tra cui Paul Henri Thiry d'Holbach), come anche Ludwig Feuerbach.
Karl Marx e Friedrich Engels, rivoltando la dialettica idealista di Hegel, fornirono al materialismo una concezione sui processi di cambiamento quantitativo e qualitativo chiamata materialismo dialettico, e un'interpretazione materialista del corso della storia, nota come materialismo storico.
In anni recenti, Paul e Patricia Churchland hanno sostenuto una forma estrema di materialismo, il materialismo eliminativista o eliminativismo, che sostiene che i fenomeni mentali semplicemente non esistono affatto — che i discorsi sulla mente riflettono una spuria "psicologia popolare" (Folk Psycology) che semplicemente non ha nessuna base fattuale, un po' come la cultura popolare parla di malattie causate dal demonio.
[modifica] Voci correlate
Storia della filosofia | Filosofi | Discipline filosofiche | Opere filosofiche