Missili balistici USA
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I missili balistici statunitensi sono stati originati dalla tecnologia tedesca della V-2, e da scienziati come Wernher Von Braun immigrati nel Paese nordamericano.
Da queste tecnologie sono presto derivati nuove generazioni di missili , passati presto a propulsori di grande potenza propulsiva e propulsori a propengolo solido. Così mentre i missili SS-7 Sapwood avevano ancora 20 motori in cluster di 5, gli equivalenti Atlas avevano 3 motori, i Titan solo 1. Lo sviluppo di macchine termodinamiche sempre più perfezionate e potenti permise uno straordinario sviluppo dei programmi missilistici americani, che fecero stupefacenti passi avanti tra gli anni '50 e '70 in tutti i campi d'impiego. Quella che segue è una galleria con ordine cronologico dei sistemi più importanti.
1946: Tutto iniziò con l'Operazione Paperclip, tesa a recuperare nell'immediato dopoguerra i tecnici e i documenti che avevano tanto impressionato per le loro avanzatissime tecnologie aeromissilistiche e subaquee. Anche sistemi d'arma catturati o clonati vennero sperimentati, come primo e necessario passo, per prendere confidenza con le nuove tecnologie. Anche i sovietici e i britannici fecero lo stesso, ma Von Braun venne ospitato dagli USA, mentre la sua principale creazione, la V-2, forniva la tipologia di motori che persino alcuni vettori spaziali russi attuali continuano ad utilizzare (famiglia Semyorka).
1954: Il primo missile balistico statunitense a tutti gli effetti è stato il MGM-5 Corporal, entrato in servizio come missile tattico, il primo di una serie, in carico all'US Army. Esso era dotato di una gittata di 110km, ma era in generale assai limitato e non molto efficace.
Luglio 1957: Il PGM-11 Redstone era un missile derivato dalla V-2, ma non certo con piena soddisfazione, visto che esso aveva una portata di 400km ma con una massa al lancio di circa 27t., doppia rispetto a quella dell'arma tedesca da 320km. Esso era solo un primo passo per la realizzazione di efficienti missili nucleari tattici a medio raggio.
gennaio 1958: Lo Chrysler Jupiter era un missile a gittata intermedia, del 1958. Esso venne sviluppato dall'Esercito con la tecnologia della V-2 di oltre 10 anni prima, ma applicata ad un desiderato raggio d'azione di almeno 2700km (1500 miglia nautiche)
1959: Se lo Jupiter era l'arma a gittata intermedia dell'Esercito, il Thor era una macchina balistica sviluppata dall'USAF. Esso venne schierato in quantità limitate anche in UK.
1960: Lo CGM-16/HGM-16 Atlas era uno dei primi 2 missili ICBM (balistici intercontinentali) che vennero sviluppati dagli americani in contemporanea, per impedire che il fallimento di uno dei 2 causasse un ritardo intollerabile nella preparazione di una forza missilistica intercontinentale USA.
1960-61:Il possente Martin Titan è stato un missile di grande successo nella storia delle armi di questo tipo, nato nel 1955 ed entrato in servizio nel 1960. Esso si sarebbe poi evoluto in una nuova generazione di missili ICBM pesanti, capaci di contenere al loro interno i propellenti liquidi per lungo tempo, anziché essere riforniti solo prima del lancio. Le versioni vettore spaziale furono di capitale importanza per i programmi spaziali civili e militari USA
1961: Lo Sperry Sergeant
è un'arma intermedia tra missili di primissima generazione e le armi meglio sviluppate della generazione successiva, come nel caso del Lance. Il Sergeant era il sostituto del Corporal ma si dimostrò un progetto già superato già nel 1962, quando ebbero luogo le prove. In attesa del Lance, venne tenuto in servizio fino al 1977 ed ebbe anche impiego come vettore spaziale per missioni limitate.
1963-70: missile standard della forza ICBM americana, il Minuteman è passato attraverso varie versioni migliorate. Il Minuteman II andò fuori servizio anni fà, ma il Minuteman III è ancora in linea, praticamente l'unico ICBM americano attuale, assieme agli SLBM Trident II D5.
1962: Il missile Pershing è stata un'arma dei primi anni '60, comparabile all'SS-12 Scaleboard di qualche anno dopo.
1962: Il missile UGM-27 Polaris era un grande passo avanti per il deterrente navale nucleare, che venne usato per armare la prima generazione di sottomarini lanciamissili balistici. Aveva una gittata iniziale di 2700km e poteva essere lanciato da sotto il livello del mare.
Il Poseidon era un miglioramento in termini di gittata e potenza comparato al missile Polaris.
1972: Missile tattico molto moderno, in sostituzione di amri come l'Honest jhon, il Lance ha usato per la prima volta una serie di tecnologie che nei missili tattici occidentali fino ad allora mancavano, e in generale in tutte le armi a corto raggio (meno di 300km). Esso ha conosciuto una grande diffusione a partire dal 1972, con compiti di attacco nucleare e talvolta, convenzionale.
1988: IL missile MX Peacekeeper è stato l'ultimo ICBM operativo degli Stati Uniti ( il successivo Midgetman non ha raggiunto invece l'operatività). 100 missii costruiti, entrati in servizio nei tardi anni '80, ma in fase di radiazione.
Il vero sostituto del Lance si è dimostrato in realtà l'ATCMS, integrato nell'MLRS e in pratica, un razzo semibalistico (con un sistema di controllo del volo limitato).
Il Trident C4 è il missile che ha segnato, con la sua precisione, un passo avanti ulteriore verso la realizzazione di un ICBM 'navale'. Questo sarebbe stato il Trident II D5, attualmente schierato con i 4 sottomarini inglesi e americani.