Mystery play
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I Mystery Plays o Miracle plays (comunemente tradotti come Misteri e Miracoli) erano forme di drammatizzazione a carattere religioso che nacquero nell'attuale Gran Bretagna nel Basso medioevo: la forma drammatica prevedeva l'utilizzo del verso e della lingua volgare.
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[modifica] Genesi
I Mystery play nacquero come forma rappresentativa degli avvenimenti biblici narrati nelle Sacre Scritture della religione cattolica. Soppresso l'istituto teatrale dopo la caduta dell'Impero Romano, la Chiesa rimase unica detentrice dell'attività dell'intrattenimento, esclusa l'opera dei giullari di corte e delle feste popolari. La drammatizzazione della Bibbia avvenne nel momento in cui più persone (appartenenti al clero) iniziarono ad interpretare gli avvenimenti destinandosi una parte ciascuno. La progressiva evoluzione dell'interpretazione portò al nascita dei Misteri, il cui intento era appunto la presentazione, fuori dalle mura della chiesa, di un avvenimento biblico per portarlo a conoscenza dei fedeli tramite la rivisitazione in chiave prettamente teatrale. Ogni mistero, composto da più episodi, era portato in scena da più corporazioni, ognuna delle quali lavorava alla preparazione scenica dell'episodio affidatole.
[modifica] Tematiche
Le tematiche dei misteri erano esclusivamente legate all'universo della Bibbia: passione di Cristo, vite dei santi, dei martiri ed episodi dei protagonisti delle Sacre Scritture. C'era tuttavia una rivisitazione in chiave moderna, che coinvolgeva soprattutto l'apparato scenico e la matrice letteraria: oltre all'utilizzo della lingua volgare, che prevedeva quindi un adattamento dell'originale testo latino, la scena era spesso allestita con grande uso di costumi e convezioni medievali, sempre però in pieno rispetto del fatto biblico. Nel tempo, infatti, le società organizzatrici di rappresentazioni predilessero sempre più quegli episodi in cui era possibile garantire un vasto utilizzo di effetti speciali, rendendo i misteri vivide rappresentazioni teatrali.
In ogni caso i temi, divisi per episodi, introdussero alcuni caratteri salienti del teatro elisabettiano: la distruzione della drammaturgia dei cinque atti, la mistura dell'elemento comico e di quello tragico, il gusto per la drammaticità e la violenza, la cui rappresentazione era vietata nel teatro greco. Tali forme non confluirono però nel teatro elisabettiano direttamente dai Misteri ma soprattutto dalle Moralità.
[modifica] I cicli
Le società organizzatrici (fossero esse laicali o di buontemponi) erano solite rappresentare dei cicli di misteri nella stessa città, allestendo nei diversi periodi dell'anno differenti episodi: a noi sono giunti quattro cicli quasi completi, nello specifico quelli di Chester, di York, di Wakefield e di N-Town.
- Ciclo di Chester: databile intorno alla seconda metà del Trecento, si compone di 24 misteri;
- Ciclo di York: successivo al 1350, composto da 48 misteri;
- Ciclo di Wakefield: denominato in passato Ciclo di Towneley per una errata attribuzione, è del 1425 circa, ed è composto da 32 misteri;
- Ciclo di N-Town: denominato una volta Ciclo di Coventry, anch'esso per erronea attribuzione ma la cui moderna attribuzione non è ancora certa, è del 1468 e si compone di 42 misteri.
[modifica] Curiosità
Gli allestimenti scenici in Gran Bretagna, a differenza di quelli europei, venivano fatti su dei carri trainati da buoi, detti pageants, di proprietà della corporazione cui era affidato l'episodio del mystery play. Gli attori erano dilettanti, e nei registri delle corporazioni pervenutici si ha notizia dei salari che saltuariamente percepivano.
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