Niccolò Albertini
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Cardinale | |
![]() Niccolò Alberti della Chiesa cattolica |
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Proclamato | 18 dicembre 1303 da Benedetto XI |
Nato | 1250, Prato |
Ordinato | |
Consacrato | |
Vescovo | |
Deceduto | 27 aprile 1321, Avignone |
Cardinale Titolo cardinalizio Collegio cardinalizio · Concistoro Tutti i cardinali |
Niccolò Albertini, (Prato, 1250 circa - Avignone, 27 aprile 1321), conosciuto anche come Niccolò da Prato o talvolta indicato come Aubertini o Ubertini, fu un domenicano e cardinale.
Entrò nell'ordine domenicano a Firenze nel 1266 e dopo aver studiato anche a Parigi insegnò a Roma e a Firenze. Rislae a l 1296 la sua nomina a procuratore generale dell'ordine.
Divenne Vescovo di Ostia e fu poi nominato cardinale da Benedetto XI (pure lui originariamente domenicano) il 18 dicembre 1303.
Nel 1304 il papa lo inviò come legato in Romagna, nella Marca Trevigiana e in Toscana per tentare una pacificazione tra le varie fazioni. A Firenze in particolare egli tentò di arginare gli scontri tra guelfi bianchi e neri dopo la crisi del 1302 che segnò gravi scontri in città (con l'appoggio di Carlo di Valois e l'esilio dei guelfi bianchi, tra i quali Dante Alighieri.
Il cardinale era pure legato ai bianchi di Firenze, in particolare aveva come suo segretario ser Petracco, il notaio padre di Francesco Petrarca, che era stato esiliato nel 1302. Petracco rientrò con Niccolò a Firenze e il Cardinale si adoprò molto per una pacificazione cercando di far cancellare la pena dell'esilio per alcuni fuorusciti, almeno temporaneamente, ma senz aalcun successo. Senza poter mascherare il suo fallimento egli lasciò la città, scagliando invettive contro Firenze.
Dal 1311 fu legato in Italia per papa Clemente V, papa scismatico residente ad Avignone. Morì nel 1321 ad Avignone.
Petrarca lo ricorda affettuosamente in una poesia del Senile (XVI, 1).