Nicolò Sagredo
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Nicolò Sagredo (Venezia, 18 dicembre 1606 – Venezia, 14 agosto 1676) è stato un doge veneziano.
Figlio di Zaccaria e Paola Foscari, divenne il centoquinto doge della Repubblica di Venezia il 6 febbraio 1675 e rimase in carica sino alla morte.
Se dal punto di vista internazionale, dopo la pace coi turchi del 1669, non accadde nulla,dal punto di vista interno la vita procedette tranquilla, tra feste e fasti.
[modifica] Vita
La vita politica del Sagredo non fu mai notevole e venne inizialmente bloccata per colpa del padre che, colpevole di viltà dinanzi al nemico (Valeggio nel 1630), impedì ai figli ed ai parenti di far carriera. La vergogna gli impedì di raggiungere i vertici però, durante la guerra di Candia, la morte di alcuni parenti in modo eroico ed i floridi guadagni famigliari, gli permisero di ambire ad ambasciate e, col tempo, diventare procuratore.
I cronisti lo mostrano come uomo mediocre, non un vero politico ma con alcune qualità.
[modifica] Dogato
Alla morte del vecchio Domenico II Contarini riuscì facilmente a farsi eleggere grazie alle sue amicizie ed al fatto che, come si richiedeva all’epoca, non era una grande personalità. La gioia per l’ambita carica si palesò con splendide feste e numerosi regali. La festa dello sposalizio col mare del 1675 rimase famosa per lungo tempo per fasto e magnificenza.
A prescindere da feste e banchetti il Sagredo però offrì poco altro se non una (poco) attenta politica di risparmio per riprendersi dalla lunga guerra di Candia,appena conclusa. Morì il 14 agosto 1676 dopo tre giorni in coma.
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