Palacio de Bellas Artes
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Il Palacio de Bellas Artes di Città del Messico è il teatro dell'opera e la sala da concerti più importanti del Messico. Al suo interno si trovano murales di José Clemente Orozco, Diego Rivera e David Alfaro Siqueiros, tra gli altri.
Il Palazzo delle Belle Arti è il monumento dedicato al meglio delle belle arti più importante del paese, l'UNESCO lo ha dichiarato monumento artistico nel 1987.
Il palazzo ospita diverse sale ed esposizioni di opere d'arte. Spicca su tutto la Gran Sala che ha una capacità di 1.900 spettatori e un proscenio di 24 metri di lunghezza. In questa sala si sono esibiti tra gli altri: Maria Callas, Zubin Mehta, Luciano Pavarotti, Placido Domingo, Joacquin Cortes e Rudolf Nureyev.
È sede di due musei: il museo del Palazzo di Belle Arti e il Museo Nazionale di Architettura.
[modifica] Storia del edificio
L'edificio fu cominciato nel 1904 con l'obiettivo di rimpiazzare l'ormai demolito Teatro Nazionale. Il progetto esecutivo fu affidato all'architetto italiano Adamo Boari. L'edificio doveva occupare l'area compresa tra le vie La Mariscala, Puente de San Francisco, Santa Isabel y Mirador de la alameda (oggi chiamate avenida Hidalgo, avenida Juárez, Eje Central Lazaro Cardenas e Ángela Peralta). A causa di: problemi tecnici dovuti allo sprofondamento del terreno, problemi economici, all'uscita dal paese di Adamo Boari e alla Rivoluzione Messicana, la costruzione fu sospesa e ripresa in varie epoche nell'arco di trent'anni, invece che nei quattro previsti.
Lo sprofondamento del terreno si manifestò nel 1907, e questo è un problema che anche oggi si può notare,il palazzo infatti si trova qualche metro sotto il livello della strada. Con l'inizio della guerra civile nel 1910 l'opera andò perdendo velocità fino a quando venne sospesa nel 1916 a causa dell'abbandono del Messico da parte di Adamo Boari, che lasciò più di 4.000 documenti su come continuare il progetto. Si cercò di ricominciare l'opera nel 1919 e nel 1928 con pochi risultati.
Quando il messico si trovò in un epoca più stabile economicamente e socialmente, l'opera fu ricominciata e nel 1931 sotto l'architetto Federico Mariscal, e il palazzo venne innaugurato ufficialmente il 29 settembre 1934 dal presidente Abelardo L. Rodríguez