David Alfaro Siqueiros
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David Alfaro Siqueiros (29 dicembre, 1896 - 6 gennaio, 1974) fu pittore e autore di murales Messicano, particolarmente noto per i suoi lavori appartenenti alla corrente del così detto 'realismo sociale'; celebri, a questo proposito, i murales da lui dedicati alla storia del Messico. Fu anche un prolifico teorico dell'Arte, nonché attivista politico comunista.
I suoi notevoli progetti a Città del Messico, la capitale del Paese, includono i suoi murales a più mani presso la Mexican Electricians' Union (1939-40), "Dal Porfiriato alla Rivoluzione", di 4500 metri quadri, presso il Museo de Historia National (1957-55), "La Marcia dell'Umanita" ed il Polyforum Cultural Siqueiros in Avenida Insurgentes (1965-71). Importante anche il suo ruolo nel procacciare commissioni per altri artisti, affinché eseguissero murales presso il Campus dell'UNAM di Città del Messico durante gli anni 50 del secolo scorso.
Siquerios apparteneva alla numerosa schiera degli autori di murales Messicani in azione a quel tempo, e che includeva Diego Rivera, José Clemente Orozco e Rufino Tamayo. La sua arte poneva dirette e profonde radici nella rivoluzione Messicana, periodo violento e caotico della storia del Paese latinoamericano durante il quale varie fazioni, politiche e sociali, combatterono per la conquista del potere. L'arco che va dal 1920 al 1960 è noto come Rinascita Messicana, e Siqueiros si adoperava nel tentativo di creare un tipo d'arte che fosse assieme Messicana ed universale.
L'attivismo politico era segmento importante della vita di Siqueiros, e di frequente lo spinse a compiere atti che travalicavano il suo ruolo di artista. Nel 1911, all'eta di soli quindici anni, Siqueiros frequentò l'Accademia di San Carlos, e venne coinvolto in uno sciopero studentesco contro i metodi di insegnamento dell'epoca, chiedendo un'inchiesta sul direttore dell'istituto. All'età di sedici, cospirò contro la dittatura di Victoriano Huerta. A diciotto, participò agli scontri dell'Esercito Constitutionalista diretti ad abbattere lo stesso Huerta. Prese parte all'organizzazione delle proteste dei minatori avvenute a Jalisco. Tra il 1937 ed il 1938 combatté a fianco del Fronte Repubblicano che si opponeva, durante la Guerra civile spagnola alla presa del potere del generale golpista e futuro dittatore Francisco Franco. Venne esiliato due volte dal Messico a causa del suo attivismo politico: la prima nel 1932, la seconda nel 1940, come conseguenza dell'attentato a Leon Trotsky.
Dal 1919 al 1922 viaggiò verso il Belgio, la Francia, l'Italia, e la Spagna per compiere studi d'arte. Per tutta la sua carriera non smise mai di promuovere internazionalmente la sua concezione dei murales: negli Stati Uniti, in Sud America (incluso Uruguay, Argentina e Cile), Cuba, Europa, ed Unione Sovietica.
[modifica] Pubblicazioni
- Tres Llamamientos de orientacion actual a los pintores y escultores de la nueva generacion americana, in "Vida americana", Barcellona 1921
- No hay mas ruta que la nuestra, Città del Messico 1945
- Como se pinta un mural, Città del Messico 1951
- Mi respuesta, Città del Messico 1960
- A un joven pintor mexicano, Città del Messico 1967