Province ispaniche repubblicane
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La Spagna citeriore (Hispania citerior) e la Spagna ulteriore (Hispania ulterior) furono due provincie romane di epoca repubblicana in cui vennero suddivisi i territori conquistati dai Romani ai Cartaginesi nella penisola iberica (Hispania) durante la seconda guerra punica.
Le due province furono istituite nel 197 a.C., dopo la fine della seconda guerra punica (201 a.C.) e la sottomissione delle locali popolazioni iberiche. Le due province erano separate da una linea di demarcazione che dalla città di Carthago Nova, o dalle sue immediate vicinanze, attraverso la meseta, raggiungeva i Pirenei. Era dunque una frontiera che si discostava alquanto da quella precedentemente delimitata dal fiume Ebro, che aveva costituito il limite all'espansione cartaginese in Spagna, fissato con il trattato del 228 a.C. [1].
La Spagna citeriore era costituita da un territorio comprendente buona parte del Levante centrale hispanico e la totalità di quello settentrionale incentrati sulla colonia focese di Emporion (Ampurias) e sulla città di Tarraco (Tarragona), fondata da Publio Cornelio Scipione su un precedente centro indigeno. Il territorio presentava lungo la costa alcune colonie dedotte da Massalia (Marsiglia). La successiva espansione romana nell'interno (furono sconfitte le tribù iberiche degli Iacetani e degli Ilergeti) giunse a Osca (Huesca) e a Salduba (Saragozza).
La Spagna ulteriore occupava inizialmente il bacino inferiore del fiume Guadalquivir, con la città alleata (civitas foederata) di Gades (Cadice) e la colonia romana di Italica, fondata sempre da Scipione. Il territorio era stato interessato dalla penetrazione fenicia e punica.
Tra le due zone venne occupata solo una stretta fascia costiera, che si appoggiava alla città di Carthago Nova (Cartagena), il principale centro punico rioccupato dai Romani.
La capitale della Spagna Citeriore fu Carthago Nova, sostituita nell'ultimo periodo, sotto Cesare o Ottaviano, da Tarraco, mentre la capitale della Spagna Ulteriore fu Hispalis (Siviglia), sostituita nell'ultimo periodo da Corduba (Cordova).
Le province iberiche vennero interessate da una serie di rivolte e azioni di conquista, che comportarono frequentemente l'invio di eserciti guidati dai consoli, con competenza su entrambe le province:
- 197 a.C.: rivolta generale delle tribù iberiche;
- 195 a.C.: invio dell'esercito guidato dal console Marco Porcio Catone;
- 193-191 a.C.: sottomissione delle tribù dei Celtiberi Oretani, Garpetani, Vettoni e Vaccei da parte dei due governatori Gaio Flaminio e Marco Fulvio Nobiliore;
- 187 a.C.: nuova rivolta dei Celtiberi;
- 154-133 a.C.: grande insurrezione dei Celtiberi (guerra numatina), con l'invio degli eserciti guidati dai consoli Marco Fulvio Nobiliore e Marco Claugio Marcello (153-152 a.C.) e dal console Publio Cornelio Scipione Emiliano (134 a.C.);
- 123 a.C. conquista delle Baleari da parte di Lucio Cecilio Metello;
- Dal 107 a.C.: rivolta dei Lusitani;
- 98 a.C.-81 a.C. rivolta dei Celtiberi e dei Lusitani.
Le organizzazioni territoriali indigene, spesso appoggiate su centri fortificati (oppida) e fortemente frammentate, vennero rapidamente sostituite da un'organizzazione municipale. Vennero fondate poche colonie, dovute alle necessità militari (Carteia, colonia Libertinorum nel 176 a.C., Corduba, oggi Cordova, fondata da Marco Claudio Marcello, nel 152 a.C., Valentia, oggi Valencia).
Durante la guerra civile tra Mario e Silla, Quinto Sertorio, si ribellò e giunse ad avere in proprio potere entrambe le province. Contro di lui venne inviato Pompeo con poteri straordinari, ma Sertorio venne eliminato solo in seguito ad una congiura interna nel 72 a.C.. Le province vennero nuovamente interessate dalla guerra civile tra Cesare e Pompeo e ospitarono fino alla sconfitta a Munda nel 45 a.C. i due figli di Pompeo, Gneo Pompeo e Sesto Pompeo. Le guerre civili comportarono in entrambi i casi il coinvolgimento delle popolazioni locali e in seguito il mutamento della politica romana, che da un regime di sfruttamento passò a favorire l'integrazione: ai personaggi più influenti venne concessa la cittadinanza romana e vennero fondati municipi e colonie.
Sotto Augusto, nel 27 a.C. le due province furono abolite e i territori spagnoli furono suddivisi nelle tre nuove province di Lusitania (Hispania Lusitania), Betica (Hispania Baetica) e Tarraconense (Hispania Tarraconensis).
[modifica] Note
[modifica] Bibliografia
- Giuseppe Ignazio Luzzatto, Roma e le province. I. Organizzazione, economia, società (Storia di Roma, 17.1), Istituto nazionale di studi romani, Bologna 1985, pp.58 ss. e 219 ss.