Rishi
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Nella religione induista, un Rishi è un saggio e/o un profeta che "percepisce" dall'essere supremo Brahman gli inni dei Veda, mentre si trova in meditazione profonda. Un rishi può essere considerato anche una combinazione di identità come un patriarca, un sacerdote, un precettore, un autore di inni vedici, un saggio, un santo, un asceta, un profeta e un eremita, tutto in un unica persona.
Indice |
[modifica] Etimologia
L'etimologia della parola è sconosciuta. Si pensa che possa derivare dall'antico avestano ərəšiš (Yasna 31.5) estasi o religione estatica. Il Monier-Williams suggerisce la derivazione da drś il cui significato è "vedere" [1] inoltre lo mette a confronto con il antico irlandese, arsan, "un saggio, un anziano avezzo alla saggezza". Manfred Mayrhofer nel suo Dizionario Etimologico preferisce una connessione ad entrambe le parole ṛṣ "versare, fluire" PIE PIE|*h1ers, o a ras "urlo".
Secondo Julius Pokorny collegare la parola alla radice PIE *h3er-s il cui sigificato è "sorgere, venir fuori", nel senso di "eccellente, egregio", derivato dall'inglese arse che significa anche "persona in valida". La parola puà anche derivare dalla forma obsoleta, dal ceppo ṛṣ, registrato come dṛsh, il cui significato è "vedere, percepire dalla mente".
[modifica] Significato
Presso i Veda, la parola definisce un cantante di inni sacri, un poeta o saggio ispirato, o qualsiasi altra persona che da sola o in gruppo sia in grado di invocare le divinità mediante una conversazione o canti ritmici secondo canoni sacri. In particolare ci si riferisce agli autori di inni dei Rigveda, come per esempio Kutsa, Atri, Rebha, Agastya, Kushika, Visistha, Vyashva. Le ultime generazioni di Rishi sono saggi patriarchi o santi e considerati nella storia dell' India alla stregua di eroi e patriarchi degli altri paesi e costituiscono una classe particolare di esseri inseriti nel sistema mitico primordiale degli inni del Rigveda, e per esempio Kutsa, Atri, Rebha, Agastya, Kushika, Vasishtha, Vyashva.
L'ultima generazione ritiene i Rishi come saggi patriarchi o santi, occupando la stessa posizione degli eroi e dei patriarchi di altri paesi, nella storia dell'India e costituente una classe peculiare di esseri situati nel mitico sistema primordiale, distinti dagli Asura, dai Deva e dai mortali.
[modifica] Saptarishi
Nel Brahmana e negli ultimi lavori, sono spesso menzionati Sette Rishi, i Saptarshi, come tipicamente rappresentativi del carattere dello spirito di un periodo mitico o pre-storico; nel Shatapatha Brahmana 14.5.2.6, i loro nomi sono : Gotama, Bharadvaja, Vishvamitra, Jamadagni, Vasishtha, Kashyapa, e Atri. Nel Mahābhārata ne vengono citati 12, in altre parole : Marici, Atri, Angiras, Pulaha, Kratu, Pulastya e Vasishtha. In aggiunta ai Saptarshi, vi sono altre classificazione di saggi. In ordine discendente di precedenza sono : Brahmarshi, Maharshi, Rajarshi.
Secondo l'astrologia vedica, i Saptarshi formano la costellazione dell'Orsa Minore (e.g. RV 10.82.2; AV. 60.40.1. Metaforicamente i Saptarshi possono simboleggiare i sette sensi o i sette chakra.
[modifica] Voci correlate
 |
|
