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Il termine Saṃsāra (dal sanscrito "percorrimento", "pellegrinaggio") indica, nelle filosofie orientali quali il buddhismo, l'induismo o il Giainismo, il ciclo purificatore di vita, morte e rinascita (reincarnazione) detto anche ciclo di trasmigrazione delle anime, spesso raffigurato come una ruota.
In senso lato può indicare anche l'oceano dell'esistenza, la vita terrena, il mondo fisico di preoccupazioni e sofferenza nel quale l'anima deve necessariamente compiere la propria esperienza, per poter giungere alla liberazione definitiva (Mukti o Moksha).
Per il buddhismo è il ciclo purificatore al quale tutti gli esseri senzienti sotto sottoposti data la condizione indisciplinata della loro mente. Accumulando karma negativo di fatti gli esseri senzienti si "condannano" ad una nuova rinascita in un livello inferiore dell'esistenza (es. nel regno animale o degli spiriti) aumentando così la probabilità di essere più facilmente vittima delle emozioni perturbatrici e precipitare dunque in un livello ancora più basso d'esistenza. Tuttavia anche accumulare karma positivo comporta una rinascita nel ciclo ( anche se in condizioni più favorevoli) e, dato che è la vita in quanto tale che fa sperimentare la sofferenza (vedi Quattro Nobili Verità), la condizione migliore è quella di un abbandono del Saṃsāra (Nirvāṇa).