Sant'Oronzo
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Oronzo, venerato come santo dalla Chiesa cattolica, era un abitante pagano di Rudiae, l'odierna Lecce. Secondo la leggenda, nacque nella città salentina ventidue anni dopo la nascita di Cristo.
Il padre, Publio, era tesoriere dell'imperatore e, all'età di trentacinque anni, Oronzo succedette a lui in questo incarico. Mentre Oronzo era a caccia insieme al nipote Fortunato, console della città, lungo la spiaggia di San Cataldo, incontrò san Giusto, inviato da san Paolo a Roma per consegnare alcune lettere apostoliche. Oronzo si convertì al Cristianesimo grazie a Giusto che lo battezzò insieme al nipote Fortunato. Giusto e Oronzo cominciarono a predicare e furono denunciati dai sacerdoti pagani al pretore romano, che impose loro di offrire incenso a Giove nel tempio a lui dedicato. A questa imposizione Oronzo e Giusto si opposero e professarono la loro fede. Il pretore condannò Oronzo e Giusto alla flagellazione e li fece rinchiudere in carcere.
Scarcerato, Giusto andò a Roma da Pietro. Tornato a Lecce, ripartì subito per Corinto, accompagnato da Oronzo e Fortunato. A Corinto furono accolti da Paolo, che nominò Oronzo vescovo della città di Lecce e il nipote Fortunato suo successore. Nerone intanto inaspriva la persecuzione dei cristiani e mandò a Lecce un suo ministro, Antonino, che fece imprigionare Oronzo e Fortunato, minacciandoli di morte se non avessero abiurato il cristianesimo. I due si rifiutarono e dopo vari episodi tornarono liberi e continuarono a predicare nel Salento e nella Japigia. Arrestati successivamente da Antonino, che non aveva mai smesso di perseguitarli, i due furono condotti a tre chilometri da Lecce, il 26 agosto, per essere uccisi.
[modifica] Città che onorano Sant'Oronzo come patrono
- Lecce festeggia Sant'Oronzo il 26 agosto, in ricordo del suo martirio. La festa risale al XVI secolo, ma fu sospesa nel 1640, per poi essere succesivamente rispristinata nel 1658, anno in cui la leggenda devozionale vuole sant'Oronzo liberatore dei leccesi dalla peste. In tale occasione, venne donata dai Brindisini la parte superiore di una delle due colonne poste al termine della via Appia nel porto di Brindisi, per onorare il Santo cui avevano fatto voto affinché li salvasse dall'epidemia. La colonna doveva servire da basamento per la statua in bronzo di Sant'Oronzo, che tuttora domina l'omonima piazza leccese. Nello stesso anno si aggiunse il patronato di San Fortunato.
- Turi. Si narra che il santo fosse in predicazione e, per scappare dalle persecuzioni, si nascose a Turi in una grotta, che attualmente si trova nei pressi del cimitero comunale. Durante i festeggiamenti in suo onore, il busto del santo è trainato dalle mule, secondo la tradizione.
- Sant'Oronzo si nascose anche in una grotta ad Ostuni, nel luogo dove è stata poi costruita la chiesa e il relativo Santuario. I festeggiamenti si svolgono nella Città Bianca il 25, 26 e 27 Agosto con la rinomata Cavalcata di Sant'Oronzo, una processione nella quale sfilano esponenti del clero e dell'amministrazione comunale, seguiti da cavalli e cavalieri, con stoffe rosse ricche di ricami e lustrini. I festeggiamenti comprendono anche due fiere e uno spettacolo di fuochi pirotecnici.