Sedia gestatoria
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La sedia gestatoria era il trono mobile sul quale il Papa veniva portato per poter essere ammirato più facilmente dai fedeli nelle cerimonie pubbliche.
La sedia è una poltrona di seta con i braccioli riccamente adornata e rifinita, appoggiata su un suppedaneum che ha ad entrambi i lati due anelli, all'interno dei quali passano le due travi, che permettono di portare a spalla la sedia ai dodici Sediari Pontifici, in uniforme cremisi. Ai lati della sedia venivano solitamente portati due grandi ventagli di piume bianche, i flabella, una eredità degli antichi usi liturgici del flabellum, menzionato nella Constitutiones Apostolicae, VIII, 12)
La sedia è stata usata soprattutto in occasione di cerminomie solenni, quali l'elezione del nuovo Papa (a partire, sembra dal XVI secolo), entrate solenni a San Pietro o in piazza e concistori pubblici. Oltre a queste occasioni, a seconda dei tempi e dei pontefici, la sedia è stata usata anche in altre diverse occasioni, anche meno solenni.
Il suo uso è stato sospeso da Papa Giovanni Paolo II nel 1978, durante la sua cerimonia di insediamento, nonostante le forti pressioni che aveva ricevuto, soprattutto dalla parte più tradizionalista della curia. Precedentemente, anche Paolo VI e Giovanni Paolo I avevano espresso dei dubbi sulla sua funzione, e ne avevano ridotto l'uso. Il primo, che abolì molti costumi tradizionali e trionfalistici simili (come l'uso della Tiara papale) non riuscì ad eliminare anche la sedia; al secondo, il suo utilizzo venne imposto per essere visto meglio dai fedeli durante le sue uscite in Piazza San Pietro, nonostante avesse dichiarato di volervi rinunciare.
Non è comunque escluso un suo possibile nuovo futuro utilizzo da successivi pontefici.
La tradizione di portare in trionfo il Papa appena eletto, e in alcuni paesi anche i vescovi, fino alla sua chiesa, è molto antica, e può essere paragonata con l'uso dei Romani della Sedia curulis, sulla quale venivano portati i Consoli appena eletti attraverso la città.
Ennodio, vescovo di Pavia (morto nel 521) annota nel suo Apologia pro Synodo (P.L., LXIII, 206; "Corpus Script. eccl.", VI, Vienna, 1882, 328): "Gestatoriam sellam apostolicae confessionis" alludendo alla cattedra di San Pietro, ancora oggi conservata nel coro della Basilica a Roma, una poltrona con braccioli di legno mobile, decorata con intarsi di avorio, che ha anch'essa due anelli per lato sotto di sé.
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