Sojuz 14
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Programma Sojuz | |
Dati della missione | |
Missione | Sojuz 14 |
Nomignolo | Беркут (Berkut – "aquila reale") |
Vettore Denominazione di costruzione |
lanciatore Sojuz 11A511 |
Navicella spaziale Denominazione di costruzione |
Sojuz 7K-T 11F615A9 (numero di serie 62) |
Equipaggio |
|
Giorno, ora e rampa di lancio | 3 luglio 1974 18:51:08 UTC Baikonur, rampa n.1 |
Atterraggio | 19 luglio 1974 12:21:36 UTC 140 km a sud-est di Dzhezkazgan, RSS di Kazakistan |
Durata | 15 giorni 17 h 30' 28" |
Numero orbite | 255 |
Massa | 6.800 kg |
Perigeo | 195 km |
Apogeo | 217 km |
Inclinazione orbita | 51,6° |
Periodo orbitale | 88,6 min |
Altre missioni | |
Precedente: Cosmos 656 |
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Sojuz 14 è la denominazione di una missione della navicella spaziale Sojuz verso la stazione spaziale sovietica Saljut 3 (ALMAZ 2). Si trattò del tredicesimo volo equipaggiato di questa capsula, del ventisettesimo volo nell’ambito del programma Sojuz sovietico nonché del primo volo equipaggiato verso questa stazione spaziale. Prima di questa missione furono lanciate due capsule Sojuz ulteriormente modificate prive di equipaggio sotto la denominazione di Cosmos 638 e di Cosmos 656 per eseguirvi i primi voli di collaudo.
[modifica] Equipaggio
- Pavel Romanovitsch Popovich (secondo volo), comandante
- Juri Petrovich Artjuchin (primo volo), ingegnere di bordo
[modifica] Equipaggio di riserva
- Gennadi Vassiljevich Sarafanov, commandante
- Lev Stepanovich Djomin, ingegnere di bordo
[modifica] Missione
Obiettivo principale della missione fu il collaudo dell’affidabilità di una stazione spaziale di carattere militare (Almaz 2) in seguito all’insuccesso della Saljut 2/Almaz 1. In particolare si voleva ottimalizzare la strumentazione di questa stazione nonché superare i problemi intercorsi e riscontrati presso la Saljut 2:
- manovra rendezvous e di aggancio (tramite pilotaggio manuale decisamente migliorato)
- alimentazione con energia (tramite pannelli solari girevoli di 180° e fissati sul modulo centrale della stazione)
- strumenti in grado di rinnovare l’aria all’interno della stazione
- strumenti per consentire di riusare l’acqua corrente
- sistema di regolarizzazione automatico della temperatura
- registrazione di immagini multispettrali della superficie terrestre (in particolar modo per scoprire l’influenza dell’atmosfera)
- analisi mediche relative alla permanenza prolungata nello spazio (i cosmonauti si dovettero allenare ogni giorno per almento due ore correndo sull’apposito nastro).
Grazie a quest’allenamento, i due cosmonauti poterono lasciare la loro capsula al termine della missione senza attendere l’aiuto delle squadre di soccorso, nonostante la loro permanenza sia stata superiore alle due settimane. La missione venne considerata un pieno successo.
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