Stadio Partenopeo
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Lo Stadio Partenopeo è stato un impianto sportivo di Napoli, costruito fra l'agosto del 1929 ed il febbraio del 1930 per ospitare le partite di calcio della squadra del Napoli, a cui è appartenuto in proprietà per tutto il breve tempo della sua esistenza.
Commissionato da Giorgio Ascarelli, vulcanico primo presidente della società azzurra, venne edificato nei pressi della zona nota come "Rione Luzzatti", nei pressi della zona Ferrovia.
I lavori vennero interamente finanziati dallo stesso Ascarelli, facoltoso industriale tessile di origine ebraica, divenendo il primo e finora unico stadio di proprietà del Napoli in più di ottanta anni di storia. Le tribune erano di legno e lo stadio non poteva contenere più di 20.000 spettatori al massimo della capienza.
La prima partita a svolgersi nell'impianto - inizialmente denominato "Stadio Vesuvio" - fu, in una sorta di anteprima, Napoli-Triestina 4 a 1, il 16 febbraio del 1930.
La vera inaugurazione avvenne però solo una settimana dopo, il 23 febbraio, contro la Juve, in una partita finita 2-2 col tripudio della folla, festante per la rimonta dallo 0-2. Fra i tifosi felici vi era anche il presidente Ascarelli, che solo 17 giorni dopo venne a mancare, causando il profondo cordoglio di tutti gli appassionati sportivi napoletani. A causa di ciò, si decise di onorarne la memoria dedicandogli l'impianto, ribbattezzato perciò "Stadio Giorgio Ascarelli".
Il nuovo nome durò solo fino alla sua ristrutturazione, avvenuta nel 1934, in vista della coppa del mondo. Il nuovo impianto - interamente ricostruito in cemento armato ed idoneo ad ospitare 40.000 persone - venne reinaugurato col nuovo e definitivo nome di "Stadio Partenopeo", a pochi giorni dall'inizio del torneo mondiale che avrebbe visto svolgersi ivi due partite (fra cui la finalina Germania-Austria).
Dopo i mondiali ritornò ad esser sede abituale delle partite casalinghe del Napoli e nel 1937 il club vi attuò il singolare esperimento dell'ingresso libero alle donne. Nel 1942 lo stadio venne raso al suolo dai bombardamenti alleati e l'unico indizio della sua esistenza ormai permane solo nel nome che popolarmente ha preso e mantiene un vicino rione di case, chiamato appunto "Rione Ascarelli".
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