Teocrazia
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La teocrazia è una forma di governo in cui il potere politico è stabilito su base religiosa.
Nel senso più stretto della parola, teocrazia consiste di due termini distinti: "teo" che significa "dio" e "crazia" che vuol dire "forma di governo", da cui teocrazia significa letteralmente "governo di dio". Di fatto la teocrazia non è sempre una ierocrazia, cioè il governo dei sacerdoti (da hyeros, sacro).
Nell'antico Egitto la teocrazia, era il "governo di un re - dio", con poteri assoluti sotto cui vivevano i sudditi, i quali, di qualunque condizione sociale fossero, erano considerati comunque un possesso del sovrano.
Nel senso più comune del termine teocrazia, in cui alcuni governanti civili coincidono con alcuni capi religiosi (per esempio l'imperatore bizantino come capo della Chiesa o il presidente di Cipro arcivescovo Makarios nel periodo 1960-1974), le politiche governative coincidono con quelle religiose oppure sono fortemente influenzate dai principi di una religione (solitamente quella più diffusa) e tipicamente il governo dichiara di comandare per volere di Dio o di un altro potere superiore, come specificato dalla religione locale.
[modifica] Forme di teocrazia
Ci sono differenti forme di teocrazia. Una è il sistema teorizzato dal riformatore Giovanni Calvino, basato sull'interazione tra autorità civile e religiosa. In tale forma di governo il potere è condiviso tra un governante secolare (un imperatore) ed un capo religioso (un papa o arcivescovo).
La teocrazia può anche essere esercitata direttamente dal clero (come in Iran) o indirettamente, come avviene nel caso del diritto divino di un re.
Tra la I e la II guerra mondiale ci furono diversi paesi europei governati da movimenti fascisti legati a religioni specifiche, che vennero definiti forme di clerico-fascismo e da alcuni vennero chiamati teocrazie.
Attualmente le nazioni teocratiche comprendono:
- la Repubblica Islamica dell'Iran
- la Santa Sede / Città del Vaticano. In questo caso non è però possibile parlare di nazione in senso stretto, in quanto i pochi abitanti sono per lo più ecclesiastici che acquisiscono la cittadinanza perché cardinali o funzionari di curia. La Santa Sede è pertanto una realtà statuale e diplomatica con un "corpo" civile praticamente inesistente piuttosto che una comunità civica governata in forma teocratica.
Storicamente molte teocrazie sono esistite a livello di nazione e molte altre sono esistite in comuni e gruppi di città.
Si potrebbe inoltre dedurre che il sovrano britannico sia tecnicamente un governante teocratico a causa del suo titolo di Supremo Governatore della Chiesa inglese. Tuttavia il monarca mantiene soprattutto un'autorità di tipo cerimoniale, per cui la grande maggioranza degli osservatori non considerano il Regno Unito come una teocrazia. E, fatto ancor più fondamentale, in Gran Bretagna è la chiesa ad essere sottoposta allo stato e non il contrario.
[modifica] Storia
Il concetto di teocrazia fu coniato dallo storico Giuseppe Flavio nel I secolo. Egli definì come teocrazia il governo tipico degli Ebrei. La definizione di Giuseppe Flavio fu ampiamente accettata fino all'età dell'Illuminismo, quando il termine cominciò a raccogliere connotazioni più universalistiche e spiccatamente negative, specialmente nelle opere di Hegel. Dopo di ciò il termine "teocrazia" venne usato soprattuttto per etichettare alcune particolari forme politiche come qualcosa di "poco razionale" o "sottosviluppato".
La teocrazia è concepita in antitesi alla democrazia, che fonda la legittimità del potere politico e la fonte del diritto nella volontà di popolo, e non nel volere di Dio.
Il concetto di teocrazia è usato molto spesso anche in sociologia, ma molto raramente o mai viene definito propriamente per un uso scientifico obiettivo.
[modifica] Teocrazia e democrazia in Hegel
Hegel indicò un momento di sintesi, nel quale il governo-del-popolo (democrazia) coincide con il governo-di-Dio (teocrazia) poiché il popolo è un Dio reale, è teofania.
Come per tutte le identità fra le quali anche tutto ciò che è razionale è reale e tutto ciò che è reale è razionale, la dimostrazione è composta di due parti. Hegel argomenta che il popolo è un Dio reale con un ragionamento filosofico.
La seconda parte dell'identità, Dio reale è il popolo e quindi governo-di-Dio è governo-del-popolo, ha per soggetto della frase la teocrazia (e la teologia) e viene giustificata con un riferimento evangelico: Dove due uomini si incontrano, lì è la mia Chiesa (altrove nei Vangeli si afferma che la Chiesa è lo stesso Cristo-Dio; il popolo in quanto insieme di uomini, assumerebbe natura divina).