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Vittime del fascismo |
Storicamente, il fascismo ha causato - direttamente o indirettamente - la morte di molte persone e il danneggiamento di sedi di associazioni e movimenti di opposizione al regime.
Nel solo periodo di instaurazione del regime - subito dopo la fine della prima guerra mondiale - gli squadristi fascisti devastarono dieci sedi di giornali, venticinque case del popolo, cinquantanove camere del lavoro, ottantacinque sedi di cooperative, quarantatré leghe contadine, trentasei circoli operai, diciassette circoli di cultura, trentaquattro sezioni socialiste, dodici associazioni varie. I morti causati da spedizioni punitive compiute fra il 1919 e il 1922 furono cinquecento (anche se fonti diverse indicano tale cifra in tremila unità) Il Tribunale Speciale, operante dal luglio del 1943, riprese la sua attività nel gennaio 1944 con l'avvento della Repubblica Sociale Italiana: 5.619 furono le sentenze emesse da questo organismo e 4.596 le condanne eseguite. Le sentenze di condanne a morte furono quarantadue, di cui trentuno eseguite, e 27.735 gli anni di carcere complessivamente inflitti. Molti storici hanno fatto riferimento, nelle loro ricerche, a sparizioni brevi manu di oppositori del regime ad opera dei sevizi segreti e della polizia fascista; su tali sparizioni - considerate peraltro cospicue - mancano dati accertabili. Il regime instaurato da Mussolini portò - in conseguenza delle leggi razziali fasciste - all'arresto di milleduecentocinquanta aderenti all'ebraismo, mille dei quali furono destinati al campo di concentramento di Auschwitz (solo diciassette risulteranno ancora vivi al momento della chiusura del lager). Durante la seconda guerra mondiale e nel conseguente periodo della Resistenza italiana, furono 194.000 i militari e 3.208 i civili caduti sui fronti di guerra (17.488 i militari e 37.288 i civili caduti in attività partigiana sul solo territorio italiano). Quelle che seguono sono ulteriori cifre di fonte ANPI riguardanti le vittime del fascismo:
Secondo lo storico Giorgio Rochat nel solo triennio 1943-1945 il totale delle vittime del fascismo fu di 444.000 persone, di cui 397.000 maschi e 47.000 femmine oltre ad altre quarantamila persone che moriranno dopo il 1945. Per quanto riguarda il medesimo periodo questo è, secondo Rochat, il dettaglio dei decessi registrati:
A queste cifre vanno aggiunte quelle relative al periodo dell'espansione coloniale. In particolare si calcola che siano stati 21.123 i cittadini libici uccisi dalle truppe di occupazione tra il 1911 e il 1932. È impossibile calcolare il numero esatto dei decessi occorsi durante il periodo fascista, anche se alcune fonti lo indicano in almeno la metà del totale, anche con utilizzo di gas venefici peraltro proibiti in sede internazionale. Infine, vanno considerati fra le vittime del fascismo coloro i quali furono sottoposti alla misura del soggiorno coatto, ovvero il confino in piccole isole del mar Mediterraneo o in paesini prevalentemente del meridione d'Italia. La misura punitiva venne adottata sulla base del regio decreto n. 1848 emesso il 6 novembre 1926. Era applicabile verso chiunque fosse ritenuto pericoloso per l'ordine statale o per l'ordine pubblico.
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