Universale (metafisica)
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In metafisica, un universale è una tipologia, una proprietà, o una relazione. Il sostantivo universale è l'opposto di individuale, mentre l'aggettivo universale si oppone a particulare o, qualche volta, a concreto. Il secondo significato, comunque, può essere confusso in quanto hegeliani e neo-hegeliani (e.g. idealismo britannico) parlano di universali concreti.
Un universale può avere delle istanze, dette particolari. Per esempio, il tipo cane è un universale, come anche la proprità rosso e la relazione essere in mezzo a. Ciascun cane, oggetto rosso o oggetto in mezzo ad altri due non è un universale, ma un'istanza di un universale. Cioè, un tipo universale ("caninità"), proprietà (rosso), o relazione (essere in mezzo) inerisce ad un oggetto particolare, specifico.
Platonic realism holds universals to be the referents of general terms, i.e. the abstract, nonphysical entities to which words like "doghood", "redness", and "betweenness" refer. By contrast, particulars are the referrents of proper names, like "Fido", or of definite descriptions that identify single objects, like the phrase, "that apple on the table". By contrast, other metaphysical theories merely use the terminology of universals to describe physical entities.
La disputa sugli universali è un antico problema fra i metafisici riguardante la natura degli universali, o il fatto che esistano o meno. Parte del problema coinvolge le implicazioni dell’utilizzo del linguaggio e la complessità di relazionare il linguaggio alla teoria ontologica.
Most ontological frameworks do not consider classes to be universals, although some prominent philosophers do, such as John Bigelow.
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