Ahmad b. Majid al-Najdi
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Ahmad ibn Mājid ibn Muhammad al-Saˁdī al-Jaddī al-Najdī ( احمد بن ماجـد محمد السعدي الجدي ﺍﻟﻨﺠﺪﻱ) fu il più illustre navigatore arabo, vissuto nel XV secolo: lo stesso del grande navigatore portoghese Vasco da Gama.
Lo yemenita Ibn Mājid (di cui s'ignorano date di nascita e di morte) apparteneva a una famiglia di navigatori che agiva prevalentemente nel Mar Rosso ma il suo teatro d'azione fu l'Oceano Indiano (Mare degli Arabi, presso i geografi musulmani).
Autore del Kitāb al-Fawā'id (Il libro degli insegnamenti utili), Ibn Mājid si iscriveva nella tradizioni di valenti marinai che l'avevano preceduto in piena età abbaside: Muhammad b. Shādān, Sahl b. Abān e Layth b. Kahlān, illustrandosi nell'esplorazione di numerose terre bagnate dall'Oceano Indiano: dal Madagascar a Zanzibar, da Ceylon a Giava, da Socotra a Sumatra.
Esperto astronomo, ha lasciato preziose descrizioni degli strumenti marittimi di navigazione - tra cui la bussola - usati dai musulmani e che erano assai più progrediti di quelli in uso nell'Occidente cristiano, descrivendo con precisione il fenomeno dei monsoni e il profilo delle coste africane e asiatiche da lui percorse più volte.
L'azione che l'Occidente ha sistematicamente sottaciuto, per timore forse d'offuscare l'impresa (comunque grande) di Vasco da Gama, fu l'aver accompagnato il navigatore portoghese da Malindi a Calicut (Stato indiano del Kerala). Le fonti portoghesi dell'epoca lo ricordano come "Malemo Cana" o "Malemo Canaqua" (dal termine arabo kanaka, "astrologia marittima").
I suoi consigli di non navigare troppo prossimi alla costa indiana, soggetta a forti movimenti di correnti marine, evitò ai Portoghesi un probabile naufragio e si diceva che i Portoghesi avessero fatto ubriacare a bella posta il loro pilota perché, sotto i fumi dell'alcol, egli rivelasse le modalità migliori di navigazione verso l'India, che Ibn Mājid non voleva invece interamente svelare.