Alfred Firmin Loisy
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Alfred Firmin Loisy (Ambrières, 28 febbraio 1857- Ceffonds, 1 giugno 1940) è stato un teologo francese, il più famoso dei modernisti, il più dotto e uno dei più radicali.
Fu l'uomo che innescò la grande crisi religiosa del principio del XX secolo. E lo fece non criticando la Chiesa ma difendendola, nel saggio L'Evangile et la Eglise (1902), contro le critiche del teologo protestante Adolf von Harnack.
La sua difesa, però, scardinava tutti i principi dell'apologetica tradizionale, e si diffondeva su un'ardita esegesi dei testi biblici e su una interpretazione storicistica dell'apporto dato dall'evolversi dei tempi, dalla cultura dei popoli e dalla mediazione della Chiesa al primitivo messaggio cristiano.
Il libro fu condannato dall'arcivescovo di Parigi e messo all'indice dalla curia romana.
Loisy, già celebre e sospetto come studioso delle Sacre Scritture, riprese i suoi studi e pubblicò negli anni 1907-1908 l'opera maggiore, Les évangiles synoptiques, che gli valse la scomunica.
Sacerdote dal 1879 era già stato sospeso a divinis nel 1906 e severamente condannato da papa Pio X col decreto Lamentabili sane exitu e con l'enciclica Pascendi (1907), in cui il modernismo è definito sintesi di tutte le eresie.
Loisy, sotto il peso di un così violento attacco, reagì concentrandosi negli studi e dando al suo pensiero un'impronta sempre più radicale. Nel 1909 accettò la cattedra di storia delle religioni al Collège de France, e la tenne fino al 1926.
Ma il suo distacco era ormai profondo e definitivo e la stessa concezione di un Dio trascendente e personale gli era divenuta estranea. Nella sua coscienza, l'Umanità aveva preso il posto di Dio, e la Società delle Nazioni quello della Chiesa.