Anderson Bruford Wakeman Howe (album)
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Anderson Bruford Wakeman Howe | ||
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Artista | Anderson Bruford Wakeman Howe | |
Tipo album | Studio | |
Pubblicazione | 1989 | |
Durata | 59 min 5 sec | |
Dischi | 1 | |
Tracce | 9 | |
Genere | rock progressivo | |
Etichetta | Arista | |
Produttore | Chris Kimsey e Jon Anderson | |
Registrazione | 1989 |
Anderson Bruford Wakeman Howe - cronologia | ||
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Album precedente nessuno |
Album successivo An Evening of Yes Music Plus (1993) |
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Anderson Bruford Wakeman Howe (1989) è il primo e unico album in studio del gruppo rock progressivo Regno Unito omonimo (noto anche come ABWH). Gli ABWH costituirono un tentativo di Jon Anderson di rifondare gli Yes nella loro formazione "classica".
[modifica] Il disco
Il progetto ABWH iniziò nel 1988, epoca in cui gli Yes avevano acquisito la cosiddetta formazione "Yeswest" con il chitarrista Trevor Rabin. Anderson, che con gli Yeswest aveva realizzato due album (90125 e Big Generator), si disse insoddisfatto della direzione pop presa dal gruppo. Chiamò quindi con sé tre musicisti dell'epoca storica degli Yes, che avevano abbandonato in diversi momenti: il chitarrista Steve Howe, il tastierista Rick Wakeman e il batterista Bill Bruford.
Il materiale dell'album fu provato a Parigi e poi inciso nell'isola di Montserrat. Molti brani dell'album (in particolare Teakbois) hanno elementi di musica latina e caraibica. Let's Pretend fu composta con Vangelis, che da tempo conosceva e collaborava con Anderson; il brano, in effetti, era originariamente un inedito di Jon & Vangelis (il duo Anderson/Vangelis), al quale gli altri membri del gruppo apportarono contributi personali.
La copertina dell'album fu realizzata da Roger Dean, non a caso illustratore anche degli album classici degli Yes, da Fragile a Relayer. Per Anderson Bruford Wakeman Howe Dean studiò un nuovo set di caratteri calligrafici, e due dipinti, Blue Desert (la copertina dell'album) e Red Desert (il retro). Si tratta dei due più grandi dipinti mai realizzati da Dean.
Fra i brani dell'album, quello che divenne più popolare fu Brother of Mine, il cui videoclip fu trasmesso frequentemente su MTV. Lo stile generale di questo lavoro ricorda gli Yes classici, con brani strutturati e complessi, melodie sofisticate, ritmiche inusuali, e così via. I due elementi che lo differenziano in maniera più evidente dalla produzione classica degli Yes sono l'assenza delle linee armoniche tracciate da Chris Squire e la batteria di Bruford, che pur mantenenedo l'eclettismo e l'espressività ritmico di un tempo si avvale in Anderson Bruford Wakeman Howe di una nuova gamma di suoni di batteria elettronica. Le liriche di Anderson sono più esplicite di quelle degli anni '70, e parlando abbastanza esplicitamente dell'interesse del cantante per la spiritualità e la New Age, con riferimenti espliciti a Carlos Castaneda (la "seconda attenzione" di Themes), all'approccio New Age verso l'esperienza unitaria di tutte le religioni (we have walked the path of all the known religions, in Brother of Mine), all'ambientalismo e ai diritti civili dei popoli (Birthright è una condanna degli esperimenti atomici condotti a Woomera dal Regno Unito senza avvertire o proteggere gli aborigeni del luogo).
Il brano Quartet include numerosi riferimenti a brani degli Yes classici, sia nei testi (Long distance runaround, South Side of the Sky) che nella forma di riproduzioni in sottofondo (Soon, The Revealing Science of God).
[modifica] Lista tracce
Tutti i brani sono di Jon Anderson, Bill Bruford, Steve Howe e Rick Wakeman eccetto dove altrimenti indicato
- Themes - 5:58
- Sound
- Second Attention
- Soul Warrior
- Fist of Fire - 3:27
- Brother of Mine - 10:18
- The Big Dream
- Nothing can Come Between Us
- Long Lost Brother of Mine (Anderson/Bruford/Howe/Wakeman/Downes)
- Birthright - 6:02 (Anderson/Bruford/Howe/Wakeman/Bacon)
- The Meeting - 4:21
- Quartet - 9:22
- I Wanna Learn
- She Gives Me Love (Anderson/Bruford/Howe/Wakeman/Dowling)
- Who Was the First
- I’M Alive
- Teakbois - 7:39
- Order of the Universe - 9:02
- Order Theme
- Rock Gives Courage (Anderson/Bruford/Howe/Wakeman/Lawrence)
- It’s So Hard to Grow
- The Universe
- Let’s Pretend - 2:56 (Anderson/Bruford/Howe/Wakeman/Vangelis)
[modifica] Musicisti
- Jon Anderson - voce
- Bill Bruford - batteria
- Rick Wakeman - tastiere
- Steve Howe - chitarra
con l'apporto di
- Tony Levin - basso, chapman stick
- Matt Clifford - tastiere, programmazione, orchestrazione, voci
- Milton McDonald - chitarra ritmica
- Deborah Anderson (figlia di Jon) - voci
- Tessa Niles - voci
- Carol Kenyon - voci
- Frank Dunnery - voci
- Chris Kimsey - voci
- Emerald Community Singers di Montserrat - cori